“Apprendiamo con stupore e sgomento, visto il drammatico momento che sta vivendo la città, che nell’ordinanza del sindaco vengono chiusi tutti i pubblici uffici e tutti gli uffici comunali ad eccezione degli edifici di supporto al consiglio comunale, come se fossero essenziali e prioritari per la città. Così facendo, fra l’altro, viene messo a repentaglio il personale del consiglio comunale che, nonostante le modalità di svolgimento in Smart working, dovrà necessariamente scendere ai lavori del consiglio”.
E’ l’atto d’accusa che l’opposizione presente in Consiglio comunale a Catania (i consiglieri Adorno, Bianco, Bonaccorsi, Di Salvo, Gelsomino, Ricotta, Tomasello e Zappala’) fanno alla giunta guidata dal sindaco Salvo Pogliese perché, “dietro questa decisione non vi è l’interesse della città, ma bensì chiari interessi politici: infatti è nota a tutti la crisi che sta attraversando in questo momento la maggioranza per via della scelta del sindaco di voler operare in tempi urgenti un rimpasto, probabilmente anche non condiviso dalla stessa maggioranza”. Solo la punta dell’iceberg di una stigmatizzazione ben più consistente, iniziata martedì scorso, ma diffusa tramite un comunicato stampa ieri a tarda sera.
“Fermo restando – scrivono i consiglieri di minoranza – che questa opposizione ha chiari i tempi ristretti per andare avanti con gli atti finanziari, fondamentali per poter far funzionare l’ente comunale, e fermo restando che questa stessa opposizione ha dato in tutte le sedi disponibilità affinché i lavori del consiglio si potessero svolgere nei festivi, di sabato, di domenica ed anche ogni giorno, troviamo assurdo che nell’ordinanza venga emesso questo per imporre a tutti i costi la volontà di fare il consiglio giovedì”.
“È risaputo – aggiungono – che lo stesso sindaco, in una riunione di maggioranza, ha preso quindici giorni di tempo, e sta adesso correndo per poter incassare tutti gli atti di natura finanziaria in modo da poter quanto prima fare i cambiamenti in giunta, così come ha pensato di fare, in modo da posizionare i suoi uomini all’interno, visto che la sentenza della cassazione potrebbe metterlo fuori dal palazzo degli elefanti per almeno dodici mesi”.
“Troviamo altresì scandaloso – si legge nel documento – che proprio oggi, martedì, su iniziativa del presidente del consiglio comunale, tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, siamo stati convocati in una conferenza dei capigruppo informale ma che si è tenuta regolarmente in videoconferenza, durante la quale il presidente del consiglio comunale Castiglione ha dapprima annunciato che per l’incolumità del personale intendeva ritirare il consiglio, concordando con tutti i capigruppo la calendarizzazione dei lavori per la prossima settimana, in modo da non causare nocumento all’ente, per poi cambiare inspiegabilmente opinione lasciando i lavori del consiglio, ed oggi apprendiamo questa ordinanza vergognosa. Inoltre ci preme ricordare la superiorità dell’ordinanza del prefetto rispetto a quella del sindaco, si potrebbe quindi anche andare incontro ad un conflitto istituzionale … e tutto ciò per quale motivo?!?”.
Nella foto: il sindaco di Catania, Salvo Pogliese
Redazione
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