“Catania deve essere una città a misura di lavoratore: più verde e meno cemento, puntando sulla riqualificazione e  sulla sostenibilità ambientale”. E’ la posizione del sindacato Ugl del capoluogo etneo proprio nel momento in cui al Comune si discute il futuro urbanistico della città attraverso la stesura del Piano urbanistico generale (Pug, ex Prg).

“L’Ugl catanese – si legge nella nota – nei prossimi giorni consegnerà un documento con le osservazioni dal punto di vista dei lavoratori”.

“E’ certamente un percorso importante – dicono il segretario territoriale Giovanni Musumeci ed il dirigente sindacale Giovanni Giacalone, che ha preso parte alle riunioni – quello previsto dalla normativa e messo a punto dall’ufficio diretto da Biagio Bisignani con il coordinamento dell’assessore al ramo Enrico Trantino, che rappresenta sicuramente un’occasione per un confronto tra le categorie sulle interessanti proposte tematiche”.

“Il nostro principale auspicio – dice l’Ugl – , adesso, è che una volta acquisite tutte le osservazioni di rito si passi davvero alla condivisione definitiva delle linee guida, alla progettazione ed all’approvazione dello strumento prima della fine della consiliatura. Una missione quasi impossibile che speriamo venga portata a termine, grazie alla collaborazione e al buonsenso di tutti i soggetti coinvolti, perché oggi in ballo c’è il futuro della città”.

“Confidiamo nella volontà politica dell’Amministrazione e nel lavoro dei tecnici – si legge nella nota  – mentre da parte nostra l’invito principale è quello di puntare ad una vision complessiva e non ai singoli punti di forza o alle isolate debolezze che presenta il territorio non più circoscritto alla sola Catania, ma in funzione dell’impatto che l’hinterland ha su essa in ogni settore”.

“Una pianificazione attuale – dicono Musumeci e Giacalone – che deve guardare al domani, ad una realtà territoriale che da una parte deve sviluppare la sua vocazione economica e commerciale (area sud-est), dall’altra ha bisogno di trovare la sua identità di città nella città con più servizi ed un migliore grado di vivibilità (area sud-ovest) ed un centro da valorizzare in primo luogo nei suoi aspetti legati al turismo ed al commercio”.

“C’è anche la zona a nord-est da ripensare, così come la parte a nord-ovest, principalmente in tema di viabilità e trasporto. Una Catania che deve guardare all’ecosostenibilità ambientale, puntando in modo spinto sul recupero dell’esistente e non su nuove volumetrie costruttive, oltre che sulla proliferazione di parchi ed aree a verde”.

“Riteniamo – continuano i sindacalisti della Ugl – di rilevante importanza anche la realizzazione di un polo congressuale e fieristico degno di nota (già previsti dal Patto territoriale), la previsione di parcheggi interrati e di più isole ecologiche, di un serio ragionamento sull’organizzazione del waterfront da Ognina al Faro e dalla Playa fino ad arrivare al confine con Siracusa”.

“Abbiamo apprezzato – afferma l’Ugl – la volontà dell’Amministrazione di pedonalizzare alcuni tratti del centro storico e, su questo, non possiamo che auspicare una strategia totale su come rivoluzionare il cuore della città. Non si dovrà dimenticare, prima di ogni cosa, l’impellenza di pretendere la fascia 1 di rischio sismico e pianificare attività agevolative per la riqualificazione energetica degli edifici. C’è veramente tanto da fare per rendere la nostra una città a misura di lavoratore, come ad esempio anche piani concreti del commercio e del traffico, ma quel che conta è che queste impellenze non si trasformino in gravi ritardi, tali da compromettere il futuro della città”.

“Temiamo, infatti – concludono Giacalone e Musumeci – , che l’inerzia alla fine, come sempre, possa prendere il sopravvento e non vorremmo che il parto di questo Pug (che deve essere economicamente sostenibile) sia lungo e difficile, un po’ come sta accadendo per il progetto di Corso dei Martiri, rischiando che l’elaborato una volta realizzato sia già superato”.

Nella foto: l’area di corso dei Martiri della Libertà a Catania

Redazione