“Razzismo e xenofobia trovano sponde istituzionali in operazioni squallide come quelle intraprese dall’Amministrazione comunale di Catania contro i ‘lavavetri’. Operazioni che dimostrano per l’ennesima volta l’atteggiamento di Istituzioni deboli con i poteri forti e forti contro i più deboli”.
Va giù duro il Movimento “Catania Bene Comune” contro il sindaco di Catania Enzo Bianco in merito alla notizia dell’operazione condotta dalla polizia municipale, e “disposta dal sindaco Enzo Bianco”, “per reprimere il fenomeno dei lavavetri abusivi”.
“Catania Bene Comune” stigmatizza un comunicato stampa diffuso dall’Amministrazione comunale, dove si legge che tre pattuglie di Vigili urbani sono intervenute in una zona “dove i lavavetri imperversano, talvolta infastidendo gli automobilisti”, col risultato che “gli agenti hanno bloccato due cittadini bengalesi, sequestrando loro gli attrezzi da lavoro”.
“I lavavetri” – secondo il Movimento della sinistra radicale, che riprende sarcasticamente il comunicato del Comune – sono stati condotti negli uffici della Polizia di Stato, sono stati fotosegnalati e per loro “è stata avviata la procedura di espulsione dal territorio nazionale”.
“Loro colpa – scrive Catania Bene Comune – aver tentato di raggranellare qualche spicciolo al semaforo pulendo i vetri delle automobili in coda, con l’evidente volontà non tanto di commettere un illecito o di infrangere la legge, quanto di guadagnare qualche soldo utile alla sopravvivenza”.
L’affondo contro la giunta catanese è affidato anche alle righe successive: “Appare ignobile e raccapricciante che l’Amministrazione pubblica si renda protagonista di un atto così vigliacco ai danni delle fasce più deboli della città. Non c’entra nulla con la legalità e tantomeno col decoro perseguitare chi chiede l’elemosina o offre un umile servizio agli automobilisti. Mostrare il pugno di ferro verso i più svantaggiati serve solo a favorire una scellerata guerra tra poveri e ad assecondare gli istinti più retrivi e dannosi della società”.
E poi: “Da cittadini catanesi non possiamo accettare che il nervosismo al semaforo o l’intolleranza verso chi mendica, legittimi operazioni di polizia che hanno l’unico obiettivo di criminalizzare la povertà”.
“La società italiana – seguita Catania Bene Comune – travolta dalla crisi economica sta tragicamente riscoprendo i suoi più bassi e deleteri istinti. La paura dell’altro, la competizione con chi è più vicino, la volontà di chiudersi al mondo sembrano avere il sopravvento sui valori di accoglienza, solidarietà e uguaglianza che dovrebbero muovere il vivere civile e democratico. Le iniziative delle forze politiche di estrema destra contro i migranti e le operazioni di polizia ‘disposte dal Sindaco’ contro i più deboli sono eventi gravissimi, questi sì indecorosi e che deturpano l’immagine della città”.
Ancora: “Il Sindaco Bianco è stato uno dei pochi amministratori a festeggiare per le vergognose norme approvate dal Consiglio dei Ministri nel decreto sulla Sicurezza Urbana. Un decreto che dichiara guerra ai poveri, prevedendo la persecuzione di chi chiede l’elemosina e persino il suo allontanamento da alcune aree della città con il cosiddetto Daspo urbano”.
“Un decreto fuori dallo Stato di Diritto – si legge ancora – adatto ai regimi autoritari e non certo compatibile con uno stato democratico. Il Comune dovrebbe combattere la povertà, non i poveri”.
Infine un appello alle associazioni e a chi “ogni giorno, con grande impegno e sacrificio, si occupa delle fasce più deboli e ricattabili della popolazione”: “Fermiamo la deriva razzista in città, non permettiamo alle Istituzioni di portare avanti provvedimenti persecutori contro i più poveri, ristabiliamo i principi di solidarietà. Restiamo umani”.
Barbara Contrafatto
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