Mentre passeggia col suo cane in via Selvaggi a Bronte (Catania), viene aggredita da due pitbull usciti dalla caserma dei carabinieri, riporta delle “lesioni non lievi ad una mano”, e ancora oggi, a distanza di mesi, “prova paura ogni giorno che esce”. Ma la storia – raccontata domenica scorsa da Luigi Saitta sul quotidiano La Sicilia – non finisce qui.

La foto che documenta le ferite alla mano della ragazza di Bronte (Catania) aggredita dal cane. Sopra. La stessa immagine vista da altra angolatura

“Qualche giorno fa – è scritto sul giornale -, in compagnia del padre, la ragazza ha vissuto la stessa vicenda. Un pitbull è uscito dal cancello della caserma, ma per fortuna stavolta la situazione si è risolta prima che venisse aggredita”.

L’articolo prende spunto da una lettera che il padre della giovane, Claudio Turrisi, ha scritto al comandante della Legione dei Carabinieri, al comandante provinciale dell’Arma, al prefetto di Catania e al sindaco di Bronte.

“Nel mese di febbraio – si legge nel pezzo che riprende la missiva – mia figlia venne aggredita da due pitbull di una donna ospite della caserma. Purtroppo nessuno ha aiutato mia figlia chiamando il 118. A seguito di ciò, è stata presentata una denuncia alla Procura della Repubblica, che dopo le indagini ha poi chiesto l’archiviazione del fatto con la motivazione che non costituisce reato”.

“Solo che – si legge ancora – uno dei cani è stato visto da un veterinario, per essere osservato in qualità di cane morsicato come richiesto dal comandante della Stazione, con valutazioni a mio avviso errate”.

“Ancora oggi – seguita la lettera – i cani sono ospitati in caserma, e a loro si è aggiunto un altro cane trovato per strada, portando a 4 gli animali presenti”.

“Chiedo – proseguono le righe della missiva – se questa cosa è possibile o se le autorità informate del fatto devono invece garantire l’incolumità mia e di tutti i residenti della zona, che vivono nella paura di essere aggrediti”.

“Alla richiesta di archiviazione – spiega La Sicilia – , l’avvocato del signor Turrisi, Mario Schilirò, ha presentato immediato ricorso e ad oggi è in attesa di conoscere l’esito del provvedimento”.

Dal canto suo – spiega il cronista – “il comandante della Stazione di Bronte, il luogotenente Giuseppe Cunsolo, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione”.

Il sindaco Pino Firrarello, invece, interviene sulla vicenda: “Quanto avvenuto è un fatto doloroso e non escludo che alla ragazza possano rimanere lesioni a una mano. La cosa grave è che la causa del problema è ancora lì. Pensavo che la cosa si risolvesse civilmente. Invece ho saputo che si è quasi arrivati al bis. La vicenda – afferma il primo cittadino – ,  che  sembra paradossale, mi è stata confermata anche da altri residenti della zona”.

“La legge che oggi tutela gli animali – conclude l’articolo – assegna al proprietario il compito di sorveglianza dell’animale, la responsabilità civile e penale per danni e lesioni a persone, animali e cose”.

Redazione