Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, viene sospeso per 14 mesi dal suo incarico in virtù della legge Severino, che non consente a un primo cittadino di occupare quella carica dopo una condanna per peculato a 4 anni per l’uso di rimborsi spese, come nel caso di Pogliese, quando lo stesso era capogruppo all’Assemblea regionale siciliana del Pdl.
La notizia non è ancora ufficiale, ma circola da qualche ora a Palazzo di giustizia e sui Social. Secondo fonti che confermano, lo ha deciso il Tribunale civile di Catania, dopo la recente decisione della Corte costituzionale (2 dicembre scorso) che si è pronunciato sulla legittimità della legge.
Come si ricorderà, il 5 dicembre del 2020, lo stesso Tribunale, accogliendo la richiesta del collegio di difesa di Pogliese sulla fondatezza della questione di legittimità costituzionale della “Severino”, aveva trasmesso gli atti della richiesta di “annullamento” alla Corte costituzionale sulla sospensione dall’incarico di sindaco di Salvo Pogliese. Dopodiché, dato che la decisione fu considerata “esecutiva”, il sindaco fu reintegrato nel suo incarico.
Il Tribunale di Catania, allora, dichiarò “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale” sollevata dalla difesa di Pogliese, nella parte in cui stabiliva “la sospensione cautelare nella misura fissa di diciotto mesi” della stessa legge.
“La gravità e l’irreparabilità del danno – scrissero i giudici nel provvedimento – impongono l’adozione della misura cautelare richiesta; di conseguenza deve essere disposta la sospensione cautelare provvisoria degli effetti del decreto prefettizio impugnato fino alla udienza che verrà fissata successivamente alla definizione della questione di legittimità costituzionale sollevata da questo Tribunale”.
Secondo il Tribunale la “questione sollevata” dai legali del sindaco era “certamente rilevante” e “anche ammissibile, considerato che, ove accolta, non occorre alcun intervento ulteriore del legislatore per il funzionamento dell’istituto”.
“Invero, l’applicazione del provvedimento prefettizio di sospensione – rilevarono i giudici – laddove fossero fondati i dubbi riguardo alla legittimità costituzionale delle norme di cui sopra e, quindi, circa la sua legittimità, comporterebbe un’indebita e eccessiva restrizione all’esercizio dell’elettorato passivo e del libero svolgimento del mandato elettorale, con conseguente danno per il dr. Pogliese non riparabile né risarcibile”.
Dopo il recente pronunciamento della Consulta, e il chiarimento sull’interpretazione della legge, la situazione viene ribaltata. Pogliese per i prossimi 14 mesi (quattro li aveva già scontati) non sarà sindaco di Catania. In questo tempo, le sue funzioni saranno ricoperte dal vice sindaco Roberto Bonaccorsi.
Nella foto: il sindaco di Catania, Salvo Pogliese
Luciano Mirone
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