Questo è un germoglio di quercia nato da un seme messo a dimora lo scorso dicembre. Fra qualche tempo, quando diventerà un alberello, verrà piantato nelle aree devastate dagli incendi nel territorio di Belpasso (Catania), assieme a tanti altri germogli che decine di persone di Sciaraviva (venti sodalizi raggruppati in un’unica associazione) stanno curando nel loro vaso.
Un puntino che un giorno – assieme a tanti altri puntini dello stesso colore – si allargherà a macchia d’olio e inonderà di verde quelle lande di nero che qualcuno ha voluto ridurre ad un deserto di cenere.
Un segnale di vita, una goccia di speranza, uno spicchio di luce contrapposti alla morte, alla rassegnazione e alla tenebra. Questo “bottoncino” che vedete nella foto ha tantissimi significati allegorici (ognuno può interpretarlo a suo modo), ma nella realtà ha il significato dell’impegno sociale di un gruppo di persone che vogliono vivere in un mondo diverso.
E se è vero che “un battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano nell’altra parte del mondo”, è anche vero che piccoli gesti come questi – ripetuti nei punti più disparati del pianeta – possono dar vita a dei cambiamenti insperati.
Gli incendi che si verificano in tutto il globo – dalla foresta amazzonica ai grandi boschi della California, dalla Riserva naturale dello Zingaro ai Monti Rossi di Nicolosi – sono il segnale di una furia devastatrice messa in atto dall’uomo contro l’uomo e la natura per meschini interessi economici portati avanti con cinismo, malgrado il monito degli scienziati che parlano sempre più insistentemente di “effetto serra”, di “cambiamento climatico”, di “buco dell’ozono”, di “scioglimento dei ghiacciai”, di “conseguenze apocalittiche per il pianeta terra e per l’uomo”.
Conseguenze che non si verificheranno fra un secolo, ma che sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Se qualcuno pensa che certi eventi atmosferici come le alluvioni e le tempeste (causa di distruzioni, di frane, di smottamenti e di tanti altri fenomeni negativi) siano delle mere coincidenze determinate dal caso si sbaglia. Sono gli effetti che hanno l’uomo come unico responsabile.
Il gesto portato avanti dall’associazione Sciaraviva è un esempio di semplicità, ma allo stesso tempo di saggezza su come – a poco a poco – si possa cambiare il mondo. Perché, come diceva Brecht, non sarà l’uragano a mandar via l’imperatore cattivo, ma le formiche, migliaia di formiche, che lavorano ogni giorno insieme.
Nella foto: il germoglio di quercia che fra qualche mese, assieme ad altri, sarà piantato dall’associazione Sciaraviva nel territorio di Belpasso (Catania) devastato dagli incendi
Luciano Mirone
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