Maria Grazia Pannitteri, avvocato, militante del centrosinistra di Paternò (Catania), in aperto dissenso con il suo partito (il Pd) e con il suo segretario Salvatore Leonardi (notizia quest’ultima smentita dopo la pubblicazione di questo articolo, vedi il Post scriptum), decide di candidarsi alla carica di sindaco della sua città per le amministrative previste, probabilmente, per il prossimo giugno, e accetta la proposta dell’altra ala della coalizione che ha stretto un patto con il M5S, con pezzi della Società civile e qualche componente del centrodestra.
“La città – scrive Pannitteri in un messaggio in cui annuncia ufficialmente la sua scesa in campo – è stanca di copie e controcopie di politici, o presunti tali, che non rispecchiano i veri bisogni di Paternò ma che sono frutto di meri giochi di potere”.
Moglie dell’ex componente storico della Cgil, Domenico Signorelli (una militanza sempre a sinistra), Maria Grazia Pannitteri si candida al posto della giornalista Mary Sottile, la cui partecipazione – annunciata diversi mesi fa – è tramontata da alcune settimane.
“Una parte di questa città – scrive – , donne e uomini al di fuori delle fazioni e della logica dei supporter, in gran parte attivi nei movimenti e nelle associazioni che ogni giorno si confrontano sul campo con mille difficoltà, mi hanno chiesto come cittadina, donna, professionista e mamma, di scendere in campo a rappresentarli. Mi chiedono di essere la loro voce, di correre per loro per governare la città, per diventare il sindaco di tutti. Mi chiedono, quale professionista che nella vita ascolta i tanti problemi della gente di farmi portavoce, di difenderli e costruire insieme a tutti le basi per una nuova stagione politica, in cui rappresentanti e rappresentati siano un unico corpo”.
“Accolgo questo invito – afferma -, e questa scelta nasce da un bisogno specifico: non riesco più a voltarmi dall’altra parte. Vedo la mia città, ogni giorno di più, sprofondare in un abisso di degrado e approssimazione, misto a rassegnazione: sono certa che questo non sia l’unico futuro possibile per il nostro paese. Credo nella possibilità di una città proiettata nel terzo millennio, sostenibile e integrata con il resto del territorio. Credo in una città che sappia difendere e valorizzare le proprie risorse, umane e materiali, senza costringere i nostri figli ad emigrare altrove! Credo, altresì, in una città che sappia dare voce a chi non ce l’ha: ai minori, dimenticati in questi anni di pandemia ed isolati per assenza di spazi vivibili; agli anziani sempre più ai margini della società, ai disabili senza alcuna assistenza, abbandonati tra le pieghe della burocrazia e l’indifferenza di chi ci amministra”.
“Faccio mio – conclude Maria Grazia Pannitteri – il monito di Don Milani: ‘A che serve avere le mani pulite se le si tengono in tasca?. Ebbene, da oggi saremo in tanti a ‘sporcarci’ le mani per ripulire questa città! Dopo cinque anni, il tempo dei proclami è scaduto!”.
Luciano Mirone
POST SCRIPTUM: dopo la pubblicazione di questo articolo, è arrivata una precisazione di Maria Grazia Pannitteri, in cui si dice che la sua candidatura – contrariamente a quanto affermato nel pezzo – è appoggiata ufficialmente dal Pd di Paternò e dal suo segretario Salvatore Leonardi. Una decisione, quella dei Dem, assunta in seguito ad una serie di riunioni del centrosinistra, alla fine delle quali, il Partito democratico ha deciso di convergere in questo raggruppamento civico rappresentato dall’avvocata Pannitteri, che, dopo alcuni anni, unisce una sinistra dilaniata dalle incomprensioni e dalle lotte intestine. Una precisazione importante di cui ringraziamo la protagonista di questa nuova fase politica (l.m.)
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