La Cgil di Catania “accoglie con soddisfazione la notizia della pubblicazione da parte della Regione Siciliana”, della gara per mettere un argine alle alluvioni e alle inondazioni che, specie negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e della cementificazione selvaggia, colpiscono frequentemente il capoluogo etneo, ma “si augura” che questa tappa non rappresenti “l’ennesima illusione” che negli ultimi trent’anni ha caratterizzato la storia del Collettore fognario b, altrimenti detto Canale di gronda.
La Fillea e la Cgil – si legge nella nota – “hanno approfondito pubblicamente il tema del rischio idrogeologico” (anche con un convegno organizzato nello scorso novembre) che riguarda Catania e si “augura” che “il rincorrersi di finanziamenti presi e perduti, di lavori frenati e poi recuperati a proposito del collettore, si fermi una volta per tutte con questa gara”. In pratica il sindacato spera che alla fine, “l’annuncio fatto, non si riveli solo il frutto di un volenteroso clima pre elettorale”.
La presa di posizione del sindacato arriva dopo le dichiarazioni di cinque giorni fa del presidente della Regione Nello Musumeci: “E’ un momento storico per Catania. Abbiamo destinato 53 milioni di euro per completare, dopo oltre trent’anni, il collettore fognario che serve le aree più a monte di Catania, ponendo per sempre fine, in tal modo, al sovraccarico del canale Buttaceto le cui esondazioni tanti danni hanno provocato in passato. Adesso, eseguiti i lavori, la raccolta delle acque meteoriche provenienti dai paesi che si trovano alle falde dell’Etna potrà finalmente essere regolamentata e avere il proprio sbocco naturale. Si tratta di un’opera fondamentale per la difesa della città e oggi parte il countdown per affidarne sia la progettazione che la successiva, immediata realizzazione”.
“Si tratta di un appalto integrato – ha spiegato la Regione con una nota– (comprensivo, dunque, sia del progetto che dei lavori) che gli uffici diretti da Maurizio Croce assegneranno dopo il prossimo 14 aprile, termine ultimo per la presentazione delle offerte tramite la piattaforma telematica”.
Il “Collettore b” si diramerà in direzione est-ovest, completando la gronda della città e snodandosi dal quartiere di San Giovanni Galermo, importante insediamento a nord, verso il Comune di Misterbianco, per trovare sbocco nel torrente Cubba, emissario finale del sistema fognario pluviale. Si tratta di un’area ad alto rischio idraulico proprio a causa di devastanti allagamenti sempre in agguato.
“Il primo progetto esecutivo, che adesso dovrà essere aggiornato – ha ricordato cinque giorni fa Musumeci – risale al 1989. Da allora nulla di più che pastoie burocratiche, rimpalli di competenze e appelli nel vuoto per reperire le risorse necessarie. Un’odissea alla quale il governo regionale sta per porre fine”.
Redazione
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