Il presidente del Parco dell’Etna Carlo Caputo riparla di “riperimetrazione” della vasta area che sorge attorno al vulcano, a 35 anni dalla sua istituzione da parte della Regione siciliana, che si ripromette di salvaguardare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale del vulcano più alto d’Europa, mentre al relativo ente – oggi presieduto dall’ex sindaco di Belpasso – veniva demandato il compito di fare rispettare la norma.

In verità a rimettere tutto in discussione erano stati, un paio di anni fa, due deputati dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Bulla e Giuseppe Zitelli del centrodestra, stessa coalizione di Caputo. Secondo costoro i vincoli del Parco sono troppo rigidi per potere consentire un adeguato sviluppo turistico-alberghiero dei 20 comuni. La proposta veniva respinta dai colleghi dell’Ars e da allora è stata accantonata. Ma solo apparentemente.

Oggi è lo stesso Caputo e “i 20 sindaci che compongono il Consiglio” (secondo quando scrive lo stesso presidente) a porre il punto al centro della discussione. Ne è scaturito un dibattito vivace con alcuni frequentatori dei Social, che proponiamo ai lettori.     

La cartina planimetrica del Parco dell’Etna con le varie “zone” istituite da una legge della Regione Sicilia e l’elenco dei 20 Comuni che ne fanno parte.Sopra: l’Etna vista da Cesarò (immagine Luigi Pasotti)

SOSTIENE CAPUTO. “35 anni. Il 17 marzo del 1987 veniva istituito il Parco dell’Etna. 59000 ettari divisi in 4 zone (A-B-C-D), 20 Comuni. Da una parte, l’istituzione del Parco ha disciplinato e bloccato la ‘villettizzazione’ abusiva ed il consumo di suolo che stava imbruttendo e distruggendo un’area naturale unica, dall’altra parte – aggiunge il presidente – i vincoli del parco non hanno trovato consenso nella maggioranza delle comunità facendo apparire il parco come ente ‘mummificatore”.

“Sicuramente complessa – seguita l’ex sindaco di Belpasso – l’attività di chi deve pianificare la tutela e conservazione dell’ambiente ma allo stesso tempo promuovere sviluppo sostenibile delle comunità”.

“Importante ricordare che il Parco come Ente pubblico svolge essenzialmente il compito di pianificazione territoriale e relativo rilascio di autorizzazioni”.

“Oggi l’anniversario, ieri, il Consiglio del Parco (organo composto da Presidente del Parco e 20 Sindaci) ha deliberato all’unanimità l’istituzione di un tavolo tecnico per la riperimetrazione del Parco”, spiega il presidente.

“Un tema vecchio quello della riperimetrazione ma quanto mai attuale ed importante – prosegue la massima carica dell’ente – se a chiederlo dopo 35 anni sono i primi cittadini dei venti Comuni che compongono il Parco stesso. Un’analisi va fatta forse tutti gli attori in campo, tutti i portatori d’interesse, devono fare lo sforzo comune di “ascoltarsi” per sintetizzare le migliori soluzioni per tutti”.

LA RISPOSTA DEL POPOLO DEI SOCIAL. Questi i commenti scaturiti dal post di Caputo: non tutti, probabilmente, sono presenti, dato che alcuni – secondo quanto si legge – potrebbero essere stati cancellati dall’amministratore della pagina. 

Marcello Rodano: “Si implementi la lotta alle discariche e al bracconaggio e si riaprano le zone C e D alla caccia, in quanto insostituibile strumento di equilibrio faunistico. Da quando è stato chiuso il parco ai veri cacciatori, sono scomparsi conigli, lepri e pernici. Le ultime due specie, pur non essendo cacciabili, abbondavano quando i cacciatori contribuivano all’equilibrio faunistico, mentre adesso che la caccia è chiusa queste due specie sono scomparse a tutto vantaggio di un sovrapopolamento di volpi. Riaprite la caccia!”.
 
Salvo Marletta: “Il parco ha affossato l’agricoltura sull’Etna nonostante la tutela e la valorizzazione dei prodotti agricoli fosse una delle sue finalità. Specie e varietà arboree fruttifere sono ormai quasi estinte e i fondi un tempo coltivati hanno lasciato posto a rovi pioppi e altre specie infestanti come l’ailanto”.

Coco Antonio: “Complimenti per l inutilità dell ente istituito……”
 
Antonio Barbagallo Coco Antonio: “però ha dato ‘lavoro’ a tanti parassiti fannulloni”.

Salvatore Cavallaro Coco Antonio: “…. Purtroppo hanno ingannato parecchie persone per fare estendere il parco fino a bassa quota dove ci sono culture di vite e ulivi, promettendo mari e monti e poi il parco è in uno stato pietoso, senza dovuti controlli, spazzatura da tutte le parti, gente che fa i cavoli propri Dirigenti con stipendi faraonici e fannulloni a gò gò!!!”.

Roberto Tirendi: “Carrozzone mangiasoldi,abbandonato….nessuna vigilanza,non si comprende a chi spetti,pini infestati dalla processionaria,senza manutenzione dei sentieri,rifugi chiusi,sporchi,senza legna, per chi vuole bivaccare,un problema, ridotto a discarica,lontano dai modelli dalla Calabria in su.Altro che portare i turisti in quota con i pullman, direi di valorizzare bene quello che si ha”.

Carmen Vendemmia: “La tutela e la conservazione dell’ambiente e’un po’fallita perche’ci sono diverse discariche nei vari boschi”

Delfo Torrisi: Buon giorno fa’Piacere che ogni tanto qualche notizia di buono si sente, comunicare x qualche miglioria Spero che c’è Troppo Lentezza burocratica ma si sa’che le cose vanno x le lunghe, m’a non è mai troppo tardi da Deffu Trecastagni Catania”.

Rosario Navarria”: Pessima notizia quella della riperimetrazione del parco. A quelli che sostengono che il parco ha frenato lo sviluppo chiederei semplicemente di indicare qual è il reddito medio di un cittadino che abita in un comune del parco e qual è quello di chi abita fuori dal parco, se il parco ha frenato lo sviluppo questi dovrebbe avere un reddito molto più basso dopo 35 anni. In questi anni nel parco sono nate fior di aziende agricole, il vino dell’Etna è diventato un’eccellenza mondiale non si sono potute fare villette fino al cratere”.

Pippo Consolo: “Secondo il mio umile parere si deve alzare il vincolo .e dare in base ai metri dei terreni.la possibilità di fare delle casette in pietra come si faceva tempo a dietro senza rovinare il territorio….”.

Roberto Correnti: “Il parco è solo un carrozzone dove agiscono indisturbati gli allevatori distruggendo tutto in tutti i sensi”.

Pietro Platania: “Si, riperimetriamo, così l’avv. Meli si rigira nella tomba”. 

Marinella Motta: “si riperimetriamo e allarghiamo le aree edificabili tanto per ascoltare gli sporchi interessi dei cementificatori e raccattare voti….. Che schifo”.

Gaetano Giacca Marinella Motta: “Si certo lasciamo i vincoli a 500 metri d’altezza dove un povero Cristo è impossibilitato a sfruttare il proprio terreno. Sono farevole al parco ma i vincoli saliamoli a 1000 metri d’altezza come dovrebbe essere.
Così facendo diamo una spinta a quell’economia ferma causata ad un vincolo assurdo”.

Rosario Musarra Gaetano Giacca: “i vincoli sono già a 1000metri”.

Domenico Gasparri: “Si restringiamo così gli diamo il colpo di grazia ma non vi vergognate?pensate a bonificare le discariche piuttosto”.

“La modalità selezionata è Più pertinenti, pertanto alcuni commenti potrebbero essere stati esclusi”.

Luciano Mirone