“Gentile Signor Musumeci, mi è gradito comunicarLe che il presidente della Repubblica, con decreto del 27 dicembre 2021, Le ha conferito l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine ‘Al Merito della Repubblica Italiana”. E’ la lettera – datata 1 aprile 2022 – con la quale il Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, comunica al famoso attore catanese che il Capo dello Stato Sergio Mattarella gli ha conferito uno dei riconoscimenti più prestigiosi della Repubblica italiana.
Tuccio Musumeci, grande temperamento artistico per aver conseguito il successo in tutti i teatri del mondo con “Pipino il breve” di Tony Cucchiara (oltre ai tanti lavori di Martoglio, di Pirandello, di Fava e alla fiction “Makari” attualmente in onda su RaiUno), ha reso nota la notizia stamattina sulla sua pagina Facebook, suscitando entusiasmo e commenti positivi nei suoi ammiratori che lo seguono in teatro, in televisione, al cinema e sui Social.
“Nel formularLe vive congratulazioni per la prestigiosa distinzione onoraria conferitaLe – scrive ancora il Prefetto – La informo che il relativo Diploma sarà consegnato nel corso di una cerimonia la cui data si fa riserva di comunicare in seguito”.
Tuccio Musumeci, che nei giorni scorsi ha compiuto 87 anni, ha cominciato giovanissimo la carriera di attore con la rivista, recitando con Pippo Baudo soprattutto nel mondo universitario. Dopo la partenza di Baudo per Roma (dove il presentatore si afferma nelle trasmissioni di intrattenimento della Rai TV), Musumeci entra all’Ente Teatro Sicilia (poi Teatro Stabile di Catania), dove ha la possibilità di esprimere la sua straordinaria vis comica grazie alla scuola dei grandi Maestri del teatro siciliano come Turi Ferro, Michele Abruzzo, Umberto Spadaro, Rosina Anselmi, Rosolino Bua e tanti altri.
Si mette in evidenza interpretando soprattutto le opere dell’ampio repertorio siciliano, al punto che che quando, all’inizio degli anni Ottanta, il “mitico” direttore artistico del Teatro Stabile, Mario Giusti, decide di mettere in scena il musical “Pipino il breve”, viene naturale pensare a Musumeci come indiscusso protagonista dello spettacolo (assieme all’inseparabile Pippo Pattavina, ad Anna Malvica, e a Leonardo Marino).
Il successo è immediato. Tuccio varca l’Oceano ed ottiene successo anche in America. Per le tournée dello Stabile è costretto a rinunciare a un grande kolossal come “Il nome della rosa”, così come è costretto a dire di no a Federico Fellini che gli propone di fare “La voce della luna”. “Maestro, sono lusingato, ma non posso accettare”, gli confida nel corso di una memorabile chiacchierata.
Dopo tanti anni allo Stabile, la carriera di Tuccio Musumeci prosegue a gonfie vele ancor oggi, a dispetto dell’età, al Teatro Brancati di Catania. Auguri, Maestro.
Luciano Mirone
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