Si svolgerà domani, martedì 10 maggio, alle 18, presso la sala congressi della biblioteca comunale “G.B. Nicolosi” di Paternò (Catania) la cerimonia di premiazione della seconda edizione del premio intitolato a “Giulio Crimi”, illustre tenore paternese. L’evento è organizzato dall’Associazione “Musica&Movimento” con la collaborazione del Comune e della Pro Loco.
Il premio intitolato a “Giulio Crimi” è finalizzato “a trasmettere messaggi di carattere culturale e artistico che siano di esempio ai giovani”, affermano gli organizzatori.
“Durante l’evento – spiega la nota dell’associazione . verranno premiati quegli artisti, in campo musicale, che si sono distinti per doti canore, compositive ed intellettuali. In particolare, il premio è rivolto a quegli artisti che non si limitano a portare le loro professionalità nel mondo, ma che inseriscono elementi ‘tradizionali’ (ad esempio la canzone in dialetto) nella loro musica e che si collocano su una linea di filiazione storica o ideologica con la ricerca sul campo, il folk revival, il lavoro sugli strumenti musicali popolari o sulle modalità espressive e stilistiche della musica di tradizione orale”.
Nello specifico verranno premiati il soprano Daniela Schillaci, il tenore Antonio Signorello ed il maestro Salvatore Pino.
L’ingresso all’evento sarà libero ma contingentato per protocolli COVID-19. L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook dell’associazione “Musica&Movimento” per tutti coloro che non potranno essere presenti fisicamente all’incontro.
GIULIO CRIMI. NOTIZIE. (Paternò, 10 maggio 1885 – Roma, 29 ottobre 1939) Studiò col maestro Matteo Adernó a Catania e debuttò il 30 novembre 1911 al “Bellini” di Catania in Cavalleria rusticana, mentre il debutto internazionale avvenne a Londra al Covent Garden nel 1914 nel ruolo di Avito ne L’amore dei tre re.
Fu il primo Paolo nella Francesca da Rimini a Torino nel 1914. Debuttò al Teatro Metropolitan di New York come Radames in Aida nel 1918 e vi ha cantò per quattro stagioni, interpretando i ruoli di Rodolfo (La bohème), Chenier (Andrea Chénier), Turiddu (Cavalleria rusticana), Canio (Pagliacci), Alfredo (La traviata), Milio (Zazà) e fu il primo interprete di Rinuccio (Gianni Schicchi) e Luigi (Il tabarro) in due delle tre opere del Trittico di Puccini, che debuttò al Metropolitan il 14 dicembre 1918.
Nel corso della sua collaborazione col teatro Metropolitan registrò la sua voce negli Stati Uniti su dischi Vocalion, realizzando tra il 1918 e il 1924 almeno 45 incisioni finora solo parzialmente ripubblicate in microsolco per le etichette RUBINI inglese e TIMA Club italiana.
Si esibì inoltre a Chicago, Buenos Aires, Milano e Roma, dove cantò al Teatro Colonna nelle stagioni 1916-21 e 1924 (interpretando tra l’altro Arrigo, Andrea Chénier, Radames, Canio, Rodolfo, Don Alvaro ne La forza del destino, Edgardo in Lucia di Lammermoor).
Apparve l’ultima volta sulla scena alla fine del 1927 in Francesca da Rimini al Teatro Carlo Felice di Genova. L’arresto della sua carriera fu molto brusco e avvenne proprio nel pieno della sua maturità artistica. A provocarlo fu forse proprio l’eccessiva generosità della sua voce, che l’aveva portato ai più clamorosi successi. La causa fisica fu invece un’emorragia all’occhio sinistro, provocata da ipertensione. Morì il 29 ottobre 1939 a cinquantaquattro anni.
Redazione
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