Per la seconda volta, Pino Pesce porta al teatro “Mandela” di Misterbianco la sua opera teatrale “Rosa Balistreri/A memoria di una Voce”, un musicalstory che, come è stato già detto e scritto, «attraverso ambientazioni e personaggi, veicola messaggi educativi di bellezza culturale che recuperano mito e folk ed uniscono il mondo della Balistreri a quello del pubblico».
Lo spettacolo, patrocinato dall’Amministrazione comunale e dalla Regione Sicilia, è una riuscita rielaborazione della biografia sulla Licatese di Giuseppe Cantavenere facendo tesoro, Pesce, di una registrazione dello stesso a Rosa.
L’opera attinge alla parlata siciliana, in quest’ultima edizione più aderente alla parlata della cantante licatese perché rivista dalla protagonista: Piera Lo Leggio di Campobello di Licata. Piera, definita dal quotidiano la Repubblica una delle voci che ricordano di più Rosa, ha ben interpretato la “Cantatessa del Sud” nel canto e nella prosa, nonostante si trovasse alla sua prima esperienza recitativa.
Notevole la performance di Maurizio Musumeci (in arte Dinastia), che, accompagnato alla chitarra da Antonino Mirenda, ha interpretato in tre interventi, musicalmente diversificati, la storia di Rosa da cantastorie rapper mentre scorrevano in videoproiezione i riquadri di un cartellone che raccontava la vita di Rosa.
Flash back in videoproiezione, come lo sbarco anglo-americano nel luglio del ’43 a Licata o la recita corale del Verbu (singolare preghiera in dialetto) mentre imperversa una tempesta, hanno sorpreso il pubblico mai stanco di applaudire.
Piera Lo Leggio ha raccontato la storia di Rosa in dialogo con il bravo ed esperto Mario Sorbello, nel ruolo del biografo. Un ruolo rilevante ha avuto una giovanissima cantante Giuliana Scandura che ha esordito con Rosa giovane. Quindi Marco Arena nel ruolo di un soldato americano innamorato di Rosa giovane; poi ancora Eleonora Scandura (sorella di Rosa), Antonella Barresi (madre di Rosa) e Salvo Gambino (padre di Rosa).
La compagnia è stata arricchita dal contributo dei quotati musicisti Giorgio Maltese (polistrumentista), Emanuele Di Bella (chitarrista) e brave ballerine: Elisa La Spina, Esmeralda Bonaccorsi, Yoara Bisicchia e Gaia Terranova (ballerine), dirette nelle coreografie da Angie Schepis.
Da ricordare il contributo tecnico-artistico del videomaker Alfio Cosentino, del disegnatore Alfredo Caccamo e di Emidio Pappalardo alle luci.
«Non sono un regista nell’accezione comune del termine», dice Pino Pesce ai microfoni di Planet Hit Radio; «sono un règisseur che riesce a conseguire risultati ottimi solo se ha una squadra di artisti e tecnici che riescono a svolgere bene i propri ruoli. Pare che anche stavolta l’équipe teatrale ne sia stata all’altezza».
Insomma un bel lavoro. Il canto della Sicilia in un musicalstory che “cunta e canta” la rabbia e la protesta della Licatese che, dopo il degrado, la violenza e i tradimenti, riuscirà a toccare la luce e la gloria.
Mary Virgilio
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