L’Assemblea regionale siciliana delibera di aumentare l’indennità per i sindaci e gli assessori dell’Isola, ma è polemica al vetriolo tra maggioranza e opposizione: la prima rivendica la titolarità della decisione, la seconda dice che il centrodestra sta prendendo in giro gli amministratori locali.
In un comunicato diffuso dai deputati regionali della Lega, Marianna Caronia, Pippo Laccoto e Vincenzo Figuccia, assieme agli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano, si legge: “Mantenuto l’impegno ad aumentare le indennità di carica dei sindaci e degli amministratori comunali siciliani. Con un emendamento che stanzia 6 milioni di euro, senza intaccare il Fondo per le Autonomie locali, consentiamo di poter parametrare le indennità di funzione a quelle previste nel resto d’Italia”.
“La Regione – dicono gli esponenti leghisti – concorrerà quindi agli adeguamenti che i singoli enti locali faranno con propri atti amministrativi. Ci eravamo impegnati a recepire le istanze che venivano da Anci Sicilia e adesso col voto del Parlamento siciliano, su una norma fatta propria dal governo Schifani, è stata data una risposta immediata, sebbene parziale al momento in termini di copertura da parte della Regione. Siamo certi che si troveranno le risorse per un adeguamento pari al 100 per cento degli importi previsti dalla legge nazionale”.
Dall’altra parte il capogruppo del Movimento 5 stelle, Antonio De Luca, e il deputato dello stesso partito, Luigi Sunseri rintuzzano così: “Tutto quello dichiarato dal governo in questi giorni si scontra con la realtà dei fatti: le somme stanziate con l’articolo 1 della Finanziaria sono insufficienti a coprire l’aumento delle indennità di sindaci ed assessori. Nulla anche per i consiglieri comunali e di quartiere che continuano ad essere ignorati dall’esecutivo. Ci volevano undici milioni di euro e ne sono stanziarti solo sei. Il governo la smetta di prendere in giro gli amministratori”.
Nella foto: Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo
Redazione
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