Inizia domani, mercoledì 26 luglio, al Palacultura di Messina (per poi spostarsi a Taormina, a Milazzo e a Siracusa), il tour che porterà lo scultore Nicola Dell’Erba in diverse città della Sicilia per esporre le sue opere forgiate nel suo laboratorio di Bronte (Catania) con un occhio rivolto verso Platone, filosofo dell’antica Grecia che lui ama e da cui trae ispirazione, e uno rivolto verso i Maestri Comacini, da cui egli discende, dato che cinque generazioni fa un rappresentante di questi artisti, dal Nord Italia, si trasferì in Sicilia importando alle falde dell’Etna la tecnica dell’intaglio e del “ricamo” della pietra.
Un “giro” in cui Nicola porterà un pezzo del suo vulcano in altre Terre, per realizzare quella “fusione di materia e di culture” o per dirla con una frase pronunciata dallo stesso artista, una “unione indissolubile di forma e materia”, indispensabile per creare un’arte universalmente unica.
Sarà sicuramente un caso, ma il suo tour (cui è stato dato il nome di Morfì, che in greco antico significa “forma”) toccherà diverse città della Magna Grecia dove ancora – a distanza di secoli – il mito dei filosofi e degli aedi aleggia fra la narrazione di un cantastorie e la dissertazione di un contadino, e dove ancor oggi esiste uno scultore – lui – che ama confrontarsi con questi modelli unici del pensiero e dello spirito.
Diverse le sculture in esposizione che Dell’Erba presenta in questi luoghi mitici. Sculture realizzate in pietra lavica, in marmo, in travertino in un’attività ultradecennale alla quale Nicola si è dedicato con tutto se stesso, dopo avere imparato la difficile opera della lavorazione della materia.
Compresa la tecnica di “domare la pietra”, Nicola ha applicato i concetti appresi in tanti anni di studi filosofici. Ne è uscita un’arte originale che è stata apprezzata nelle mostre precedenti dai visitatori ai quali lo scultore ha spiegato il concetto di anima che Platone applica all’arte: “Per il filosofo greco tutto ciò che esiste nel mondo sensibile (imperfetto) è una copia di ciò che si trova nel mondo intelligibile (perfetto). L’anima, nella sua vita originaria, ha potuto vedere il mondo delle idee, ma poi si è incarnata nei corpi e non ricorda più le idee che ha visto, soprattutto la più eclatante, quella di bellezza. È compito dell’essere umano di riprodurla attraverso l’Arte”.
Lui ci sta provando. La Magna Grecia gli ha aperto le porte. Ed anche la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Siracusa, assieme all’Ordine degli Architetti, dei Pianificatori, dei Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Messina, che hanno sponsorizzato gli eventi.
Le tappe della mostra sono le seguenti: Messina dal 26 luglio al 10 agosto (Palacultura), Taormina dal 26 agosto al 9 settembre (Palazzo dei Duchi di Santo Stefano), Milazzo dal 10 al 25 settembre (Palazzo D’Amico), Siracusa dal 30 settembre al 6 novembre (Castello Maniace).
Redazione
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