Atto di accusa del Pd di Catania al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani e al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per la “totale inerzia” dimostrata di fronte agli incendi che ieri hanno devastato la provincia etnea e la Sicilia, malgrado i meteorologi, che per il 25 luglio avevano previsto una temperatura oltre i 45 gradi e un vento africano che avrebbe favorito la propagazione delle fiamme. Il Pd catanese pone una serie di interrogativi inquietanti su “quello che doveva essere fatto e non è stato fatto” e vuol sapere dal governo nazionale, da quello regionale e dal Comune di Catania quali piani si intendono adottare per scongiurare che la Sicilia si riduca ad un deserto di cenere. 

“I racconti – scrive la segretaria del Pd catanese Maria Grazia Leone – si susseguono comune per comune, ogni cittadino, amministratore o volontario, nella provincia di Catania, ha una storia da raccontare e un appello disperato da lanciare. Incendi divampati ad ogni angolo che hanno reso l’aria irrespirabile e distrutto terreni, depositi, attività commerciali, pinete, riserve e abitazioni costruite coi sacrifici di una vita”.

“Incendi – afferma Leone – che nella maggior parte dei casi avrebbero potuto essere domati se solo si fosse intervenuto in maniera tempestiva. E invece sono trascorse ore, mentre residenti, volontari e operatori provavano con mezzi di fortuna a controllare le fiamme, guardandole divorarsi interi pezzi di territorio. E vengono ancora segnalati fuochi in fase di riaccensione”.

“Non si è visto un elicottero – incalza la segretaria del Pd della provincia di Catania – , non si sono visti canadair, gli amministratori hanno provato a darsi una mano, i comuni più colpiti non avevano nemmeno gli uomini per chiudere le strade coinvolte, nella quasi totalità dei casi la tragedia è stata evitata con una straordinaria catena di solidarietà e un poco di inventiva. Ogni persona ha provato a fare la propria parte, nella disperante e disperata assenza di mezzi idonei. Ad ognuno di loro, ai Vigili del fuoco, ai Vigili urbani, alla Protezione civile, alla Croce rossa, all’Associazione nazionale Carabinieri e a tutti i volontari che si sono mobilitati, va un grazie immenso”.

“Da settimane – afferma la nota del partito di Elly Schlein – si sapeva del picco di temperatura di questo 25 luglio, da settimane si sapeva che sarebbe arrivato il vento e da SEMPRE sappiamo che le uniche cose ad arrivare puntuali in Sicilia sono il caldo e gli incendi. Tutti abbiamo letto i messaggi di quei sindaci disperati che hanno chiesto interventi che spesso sono arrivati in ritardo o non sono arrivati proprio”.

“E’ normale – chiede insiste Leone – dover scegliere tra salvare interi palazzi o ettari di parchi e polmoni verdi delle nostre città? Perché in tutta la regione Sicilia sono presenti 9 Canadair e operativi sono stati solo in 4? Perché gli altri 5 sono andati in avaria? Perché gli elicotteri, come è capitato in passato, non sono stati mandati tempestivamente quando gli incendi erano ancora gestibili? È vero, e se è vero, perché mancano 400 unità di personale per gestire le attività antincendio? E’ stato chiesto aiuto alle altre regioni? Perché non si è pensato per tempo a chiedere l’intervento di contingenti straordinari di mezzi e di uomini, mentre stavamo senza aeroporto, senza acqua e senza luce, in attesa della giornata più temuta dell’anno? Perché le manutenzioni agli impianti elettrici e idrici vengono solo svolte in modalità emergenziale e non si è mai proceduto ad una valutazione sistemica e ad un conseguente adeguamento delle infrastrutture? Qualcuno si è preoccupato di capire quante morti per arresto cardiaco da disidratazione ed iperpiressia ci sono state in 48 ore nel comprensorio catanese? Come sono stati gestiti gli allettati gravi nelle interminabili giornata senza acqua e senza luce? Come metteremo a frutto i disagi subiti in questi giorni, considerato che il mese di agosto deve ancora iniziare?”.

“Gli effetti del cambiamento climatico – afferma il documento – hanno fatto il loro ingresso sulla scena in modo eclatante, già questo inverno, e noi, come previsto, non eravamo pronti allora e non lo siamo nemmeno ora. Al di là di ogni appartenenza politica, fingendo di non sapere quali sono state fino ad ora le strampalate affermazioni sul clima di esponenti di primo piano della maggioranza di governo come Malan e Salvini, fingendo di non vedere che mentre la Sicilia brucia l’ex presidente della Regione (che di protezione civile e infrastrutture in Sicilia dovrebbe saperne qualcosa), stamattina sta in aula a sostenere la collega Santanchè, fingendo di non conoscere le 8947 puntate della telenovela del poltronificio SAC e delle partecipate cittadine”.  

Il Pd chiede “risposte concrete al Sindaco di Catania Enrico Trantino e al Presidente Renato Schifani, considerato che toccherà a loro indirizzare le vele, contare i danni e fare scelte coraggiose e tangibili”, e si unisce alla richiesta dei deputati nazionali e regionali del partito “affinché venga dichiarato lo stato di emergenza”.

I Demo chiedono inoltre che “sia fatta luce su quello che è successo e su quali saranno le direttive chiare affinché non accada di nuovo. Uno stato di emergenza che faccia tesoro delle lacrime di chi ha perso tutto e ponga le basi per nuovi impianti, nuovi sistemi di coordinamento e gestione delle emergenze, nuove regole per la cura dei boschi e delle aree verdi, provvedimenti concreti e tempestivi per l’ammodernamento delle infrastrutture. Nuovi interventi per garantire, finalmente, che il cambiamento climatico venga preso sul serio. Da tutti”.

Nella foto: l’incendio di una pineta sull’Etna

Redazione