Il consigliere comunale di Belpasso, Giuseppe Piana, si duole per il titolo utilizzato per questo articolo, dicendo che non corrisponde al vero, e ci chiede di cambiarlo. Nello scambio di opinioni che potrete leggere in calce al “pezzo” troverete le motivazioni sue e nostre su questa vicenda. Dunque il titolo cambia, e da “Belpasso, Farmacia comunale. Giuseppe Piana: “Il sindaco non ha colpa. Responsabili i burocrati”, diventa: Belpasso, Farmacia comunale. Giuseppe Piana: “Le responsabilità? I burocrati all’80 per cento, il sindaco al 20”. Esattamente come ha dichiarato lui nel corso dell’intervista registrata. Cambia lievemente la forma, ma la sostanza, a nostro avviso, resta sempre quella (ma su questo giudichino i lettori). Dopodiché Piana, nel suo commento, scrive che in futuro potrebbe non rilasciarci interviste. Qualora dovesse succedere, non ci strapperemo i capelli. Noi per pluralismo dell’informazione continueremo a proporgliele. Se rifiuterà, fatti suoi.
Assolve il sindaco Carlo Caputo e la sua giunta (cui attribuisce solo un 20 per cento di colpa) dalle responsabilità della perdita della farmacia comunale (un introito di 300-400mila Euro l’anno). Accusa in modo spietato sia la Regione siciliana per la celerità dimostrata nel revocare l’autorizzazione concessa nel 2009, sia il fantomatico dirigente comunale sul quale il sindaco – senza averne mai pronunciato il nome, né senza aver mai preso provvedimenti – ha scaricato le colpe (80 per cento), perché, ad avviso del primo cittadino, costui gli avrebbe nascosto le carte. Denuncia la maggioranza consiliare che sostiene Caputo di essersi rifiutata di far luce sulla vicenda, bocciando la proposta di istituire la Commissione d’inchiesta partita dalla minoranza.
Giuseppe Piana, consigliere comunale del Movimento “La direzione giusta”, da questa vicenda che impressione ha tratto?
“Ci sono due responsabilità: una degli uffici comunali che non hanno risposto alle sollecitazioni della Regione; l’altra della stessa Regione per un’eccessiva solerzia in merito alla tempistica. Dico questo perché, in altri casi, la Regione non ha manifestato la stessa celerità. Per approfondire alcuni aspetti di questa storia, abbiamo chiesto una Commissione speciale per chiarire quali potrebbero essere stati i retroscena”.
Cioè?
“Parlo di retroscena in relazione alla revoca di tre farmacie in altri tre comuni della provincia, di retroscena in merito al comportamento degli uffici comunali e regionali (con una interpellanza che avremmo presentato all’assessorato regionale alla Sanità e una interrogazione presso il ministero alla Sanità). In Consiglio la proposta è stata bocciata dalla maggioranza senza un dibattito né un confronto. Eppure la Commissione avrebbe dato legittimità ad un Consiglio comunale che ha l’obbligo, il dovere e il diritto di svolgere delle indagini indipendenti dalla giunta, dal sindaco e dagli uffici”.
Come è stato giustificato in Consiglio comunale il rifiuto di istituire la Commissione?
“Dicendo che il sindaco e la giunta avevano presentato un esposto in Procura. Il compito della Commissione è quello di dare legittimità al Consiglio comunale che è un organo di controllo”.
A prescindere dalle eventuali responsabilità, non ritiene che il danno per il Comune di Belpasso sia grave per il mancato introito?
“Il mancato introito è sicuramente ingente. Spero che il danno venga quantificato e siano accertate le responsabilità. Però, ripeto, la responsabilità è da dividere fra Uffici”.
Quando parla di Uffici si riferisce solo alla parte burocratica o anche alla parte politica del Comune di Belpasso, cioè al sindaco, al vice sindaco e agli assessori?
“La competenza era degli uffici, infatti la lettera della Regione è stata inviata per conoscenza al sindaco, ma la risposta è di competenza degli Uffici preposti”.
Quindi secondo lei il dirigente comunale può arrogarsi il diritto di rispondere senza consultarsi con l’organo politico?
“Credo che ci sia una consultazione, ma la risposta tecnicamente spetta all’Ufficio”.
Crede o è così?
“Non parlo di cose che non so: se la lettera è indirizzata per conoscenza all’Organo politico e all’Organo tecnico (in quel periodo il sindaco era assente per gravi problemi di salute), ovviamente il documento andava girato a chi lo sostituiva (il vice sindaco), e probabilmente una consultazione fra quest’ultimo e il dirigente avrebbe dovuto esserci, ma l’ultima risposta spettava all’organo tecnico”.
Siccome il sindaco ha scaricato le sue eventuali responsabilità sul dirigente comunale, vorremmo conoscere le sue impressioni.
“E’ vero, il sindaco ha scaricato le sue responsabilità, ma su questa vicenda le colpe non vanno divise al 50 per cento. Gran parte di queste, a mio avviso, vanno attribuite al dirigente. L’organo politico (che comunque era stato informato della tempistica da rispettare attraverso le lettere della Regione) è responsabile al 20 per cento”.
Che idea si è fatto di questa storia?
“Della poca utilità del Consiglio comunale, informato troppo tardi della vicenda, quando ormai era difficile intraprendere delle azioni. Un’altra cosa che mi ha fatto dubitare è la bocciatura della Commissione d’inchiesta: poteva essere un’occasione di trasparenza da parte del Consiglio comunale e di indipendenza della maggioranza rispetto al sindaco e alla giunta”.
Luciano Mirone
7^ Puntata. Continua
Il consigliere Giuseppe Piana – tramite facebook – puntualizza che il contenuto del titolo non corrisponde al contenuto di questo articolo. Per evitare il pettegolezzo generato dai botta e risposta che quasi sempre caratterizzano fb, con interventi fuori luogo e fuorvianti, abbiamo chiesto allo stesso di evitare i Social network e di ufficializzare la sua posizione attraverso una mail da inviare a questo giornale, in modo da confrontare il suo punto di vista col nostro, chiarendo tutto in poche righe ed evitando inutili quanto sterili polemiche su un argomento serio e complesso come questo. Per tutta risposta, Piana – sempre mediante fb – ha dichiarato che la prossima volta l’intervista la rilascia per iscritto, lasciando intendere che, siccome è stata fatta al telefono, il sottoscritto potrebbe in qualche modo averne alterato il contenuto (ma speriamo di sbagliarci). Dopodiché, come era prevedibile, i soliti scalmanati – sempre tramite fb – si sono lasciati andare ai soliti sproloqui con congetture prive di fondamento. Entrando nel merito, cerchiamo di chiarire al consigliere Piana due punti, spiegando come e perché sono stati composto il titolo e l’articolo.
1) Tecnicamente il titolo di un articolo deve riassumere il contenuto dello stesso. A volte ci rendiamo conto che, in pochissimo spazio, non è facile sintetizzare. Se Giuseppe ritiene che la sintesi non sia stata felice ce ne rammarichiamo, ma allo stesso tempo spieghiamo perché abbiamo composto il titolo in quel modo. Attribuire l’80 per cento di responsabilità della perdita della farmacia comunale ai burocrati, e un 20 per cento al sindaco e alla giunta, se non equivale a un’assoluzione dell’organo politico, poco ci manca. Il fatto che Piana abbia attaccato la maggioranza del Consiglio comunale (sostenitrice del sindaco Caputo) per aver bocciato la proposta della commissione di inchiesta, lo pone in netta contraddizione con la posizione alquanto “moderata” assunta sul primo cittadino e sulla giunta, poiché sappiamo benissimo che i tre organi sono in assoluto collegamento, quindi se la maggioranza dei consiglieri non ritiene di approfondire adeguatamente questa vicenda con una Commissione di inchiesta dimostra – come lo stesso Piana ha evidenziato – subalternità e non autonomia rispetto all’Amministrazione. E se dimostra subalternità, vuol dire che anche il sindaco e la giunta non vogliono andare fino in fondo sulla questione. Se questo è vero, quel 20 per cento di responsabilità che il consigliere Piana attribuisce a Caputo e alla sua compagine, appare ambiguo e assolutorio, al di là delle stesse intenzioni del consigliere dell’opposizione, sicuramente persona onesta e corretta. Ecco il motivo di quel titolo.
2) Per quanto concerne la dichiarazione dell’esponente del Movimento “La Direzione Giusta” riguardo ad eventuali interviste future da fare per iscritto e non al telefono, e a presunti dubbi sull’operato del sottoscritto, va puntualizzato che tutte le interviste (nessuna esclusa) effettuate su argomenti delicati come questi – sia di presenza che al telefono – vengono regolarmente registrate con la consapevolezza e il consenso dell’interlocutore, e poi fedelmente trascritte per garantire allo stesso la non alterazione dello scritto, cosa che è stata fatta anche col consigliere Piana. Quindi qualora dovessero sorgere equivoci anche sui contenuti dell’intervista, confermiamo parola per parola le dichiarazioni del consigliere Piana, confermiamo lo spirito pluralista e democratico di questo giornale che, nel fare un’inchiesta, sente l’esigenza di ascoltare (sempre) le varie voci politiche e sociali convolte nella stessa, ma “L’Informazione” non può accettare imposizioni sui modi, sui tempi e sulle forme dell’intervista da fare. Solo col sindaco siamo stati costretti – dopo il suo ennesimo diniego – di chiedere “l’argomento a piacere” (come si fa a scuola), nulla da fare anche stavolta: ma quello è un caso limite. Nei casi normali se si intende collaborare per il raggiungimento della verità ce ne rallegriamo. In caso contrario ne prendiamo atto.
Luciano Mirone
Una delle regole è quella di non rispondere su FB per evitare polemiche e pettegolezzi fuorvianti”.
Non sono passate nemmeno ventiquattro ore e ne hai fatto un post su FB.
Ovviamente per evitare polemiche e pettegolezzi.
Quanto alle cose serie: mi avevi chiesto forse per esigenze di Ordine, di formalizzare tramite commento in calce all’articolo (non via mail), ribadisco il mio punto di vista.
Lo ripeto, non ho pretese di giudizio, anche perché se le avessi avute non avrei chiesto l’istituzione di una commissione, organismo che per sua natura deve accertare le responsabilità, non confermare le tesi del proponente.
Pertanto, anche alla luce della tua integrazione di oggi, che per comodità riporto: “Attribuire l’80 per cento di responsabilità della perdita della farmacia comunale ai burocrati, e un 20 per cento al sindaco e alla giunta, se non equivale a un’assoluzione dell’organo politico, poco ci manca”, il titolo “Giuseppe Piana: “Il sindaco non ha colpa […]” rappresenta una palese distorsione sia del mio pensiero, sia della mia dichiarazione, è un virgolettato inesistente, sia di quanto a te riferito.
Hai sbagliato titolo, non devi rammaricarti, devi rettificare, sostituendo il titolo con uno più consono al reale contenuto dell’intervista.
In attesa della modifica, ti invito a non rendere più disponibile il testo fin quando non saranno effettivamente tutelate la mia parola e la verità dei fatti.
Quanto al mio commento di ieri su eventuali interviste future da darti per iscritto, sono stato precipitoso, a queste condizioni non è detto ce se saranno punto.
Cordialmente
Giuseppe Lucio Piana