L’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte di collegamento tra la penisola e la Sicilia e la Sardegna, caratterizzate da particolari esigenze di mobilità. Lo fa sapere l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

“Alla base di questa decisione – si legge in una nota – il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda”.

“Le compagnie aeree adottano da anni”, spiega l’Antitrust, “sistemi di definizione dei prezzi che, grazie all’uso di algoritmi e di software per il trattamento dei dati, differenziano e adattano nel tempo i costi dei voli. Negli ultimi anni il grado di automatizzazione e di sofisticazione di questi sistemi è notevolmente aumentato, sia per la crescita esponenziale delle informazioni trattabili sia per l’evoluzione tecnologica. In prospettiva, l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale e machine learning potrebbe consentire l’uso di algoritmi di auto-apprendimento, in grado di elaborare nuovi criteri di definizione dei prezzi. L’attività di indagine riguarderà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo, nel contesto di riferimento. L’indagine approfondirà anche le modalità di comunicazione al pubblico dei prezzi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti” (Ansa). 

“Va nella giusta direzione l’indagine avviata dall’Antitrust sull’uso degli algoritmi di prezzo per i voli di collegamento con la Sicilia e la Sardegna”, dice in una nota la senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo. “E’ inaccettabile che ci sia chi approfitta dei periodi di picco delle domande per alzare alle stelle i costi dei biglietti. Ed è ancor più importante che questa azione sia stata avviata adesso, prima del periodo natalizio, quando chi lavora o studia fuori regione vorrà ricongiungersi con le proprie famiglie. Non si può lucrare minando il sacrosanto diritto alla mobilità di tutti i cittadini”. 

Nella foto: l’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo

Redazione