E’ stata accertata dal collegio ispettivo nominato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’illegittimità degli atti della procedura concorsuale per l’assunzione di 46 agenti forestali. Già ai primi di novembre, a seguito di alcune notizie giornalistiche, la presidenza della Regione si è immediatamente attivata per l’accertamento dei fatti, coinvolgendo i vertici delle strutture amministrative regionali.
Il collegio, formato dal segretario generale, dall’avvocato generale e dal suo vice, ha concluso oggi i lavori. Dall’ampia relazione presentata al presidente della Regione emerge che “il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”, afferma una nota della Regione.
Tale principio ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del Consiglio di giustizia amministrativa. La relazione è stata già trasmessa al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela.
Secondo alcune indiscrezioni, primo classificato al concorso sarebbe il figlio dell’ex dirigente generale del corpo Forestale fino a febbraio 2023. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a scegliere i componenti della commissione giudicante del concorso a cui hanno partecipato oltre 20 mila candidati.
“Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso – dice Schifani – ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti. Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori” (Ansa).
Dura la reazione del Pd siciliano, che affida la risposta al suo capogruppo all’Assemblea regionale siciliana, Michele Catanzaro, e al deputato regionale Fabio Venezia.
“L’annullamento della prova concorsuale per la copertura dei 46 posti di agente forestale – dice Catanzaro – non è che l’amara conferma ai sospetti sui quali da subito avevamo chiesto chiarimenti. Il doveroso provvedimento di invalidazione della prova lascia tuttavia l’amaro in bocca perchè compromette l’immagine della Sicilia e la fiducia dei giovani che ripongono nei pochi concorsi regionali banditi l’aspettativa di un futuro lavorativo, e lascia con un pugno di mosche in mano coloro che hanno sostenuto con correttezza la prova e risultavano vincitori”.
“Non crediamo possa bastare l’annullamento del concorso regionale per le guardie forestali – prosegue Venezia -. Questo è un atto dovuto che arriva peraltro in ritardo. Chiediamo non solo chiarezza su quanto avvenuto, ma soprattutto che il governo regionale si assuma la piena responsabilità politica di questa ennesima vergogna che danneggia ancora una volta l’immagine della Sicilia”.
“La si smetta, quindi – seguita il deputato Pd Fabio Venezia -, con rimpalli di responsabilità e lacrime di coccodrillo. Vengano piuttosto individuate le responsabilità. Lo si deve ai tantissimi giovani siciliani che hanno partecipato al concorso in maniera limpida e trasparente. Appare ancora una volta evidente l’assoluta inadeguatezza della Regione nella gestione dei concorsi pubblici. Una situazione oramai ingestibile e ingiustificabile a cui il Presidente Schifani non riesce a porre un argine”.
Nella foto: il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani
Redazione
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