Il boss ergastolano Sebastiano lo Giudice, definito da un magistrato “l’Isis della mafia” querela una giornalista del quotidiano La Sicilia di Catania, Laura Distefano, rea di avere fatto un pezzo di cronaca su determinati fatti che l’uomo di punta della Famiglia dei Carateddi evidentemente non gradisce. Quello che segue è il resoconto inquietante (“Il killer, ergastolano, boss dei carateddi per ben due volte mi ha scritto lettere da quel carcere duro passando ogni filtro di censura”) che oggi Laura Distefano ha fatto sui Social. Alla cronista la solidarietà de L’Informazione.
“Succede che due anni fa scrivi un articolo. Un articolo pubblicato sul giornale in cui hai lavorato dieci anni facendoti le ossa (e anche altro). Quell’articolo pare sia finito sul tavolo del magistrato di sorveglianza che avrebbe dovuto decidere sulla proroga del 41bis di Sebastiano Lo Giudice”.
“E così il killer, ergastolano, boss dei carateddi – che per ben due volte mi ha scritto lettere da quel carcere duro passando ogni filtro di censura – decida di querelarmi per diffamazione perché mi sarei permessa di raccontare un fatto emerso in un inchiesta in cui non era indagato lui ma un suo parente”.
“Familiare che durante un colloquio al 41bis, plexiglas a fare da ostacolo, si è salutato con Lo Giudice con il rituale bacio a stampo. E sempre io mi sono permessa di affermare che quel gesto è un inequivocabile segnale di un legame che va oltre la parentela acquisita”.
“Lo Giudice ha ritenuto di querelarmi per diffamazione e si è anche opposto alla richiesta di archiviazione della procura. Oggi l’udienza è stata rinviata perché Lo Giudice (definito da una pm l’Isis della mafia) ha chiesto, ma solo ieri (dopo una notifica di mesi fa), che vuole presenziare perché ha delle cose da dire. Chissà cosa. Questa la cronaca. Di oggi. La bellezza è che l’indagata ero io”.
Redazione
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