Nuova vita per il Villino Favaloro di Palermo che, terminati i lavori di restauro, riapre dopo oltre vent’anni e diviene sede del Museo regionale della fotografia. Oggi pomeriggio l’inaugurazione con le autorità regionali e cittadine, da martedì 26 marzo l’apertura al pubblico.

Il progetto di ristrutturazione è stato curato dal Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione, per un importo di 1,7 milioni di euro a valere sul Pon “Cultura e sviluppo” 2014/2020. 

È stata realizzata la musealizzazione di una parte dell’archivio fotografico storico del Centro, selezionando i beni più rappresentativi e di maggiore valore artistico: negativi e positivi su lastra e pellicola risalenti ad un periodo compreso tra il 1854 e il 1970; album appartenenti alle famiglie dell’aristocrazia siciliana e all’alta borghesia, tra cui i Florio; apparecchiature fotografiche di fine Ottocento.

«Questo gioiello architettonico nel cuore della città torna a essere patrimonio di tutti – afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – diventando museo di se stesso, tappa di un ideale itinerario dell’Art Nouveau che rappresenta una peculiarità tutta palermitana. Ma non solo: Villino Favaloro diventa custode della storia, ospitando preziose immagini che ricostruiscono oltre un secolo della nostra Isola».

«Viene finalmente restituita alla pubblica fruizione un’opera architettonica di grande pregio, tappa essenziale dell’itinerario Liberty a Palermo – sottolinea l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – e viene assicurata la giusta valorizzazione alle collezioni fotografiche del Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione, in un’esposizione permanente in grado di narrare la storia della fotografia in Sicilia.

Nella foto: Palermo, uno scorcio del Villino Favaloro

Redazione