Quel 31 maggio di un anno fa gli spararono sette colpi di pistola. Uno lo uccise. Stava contrastando una serie di furti commessi nelle campagne di contrada Ventrischi, nei pressi di Marsala (Trapani). Durante un appostamento – assieme all’appuntato Antonello Massimo Cammarata, rimasto illeso dopo quella gragnuola di colpi – scoprì una serra dove si stavano coltivando seimila piante di canapa afghana. Così – secondo gli inquirenti – fu ucciso il maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, uno dei tanti “eroi in divisa” che ogni giorno svolgono silenziosamente il proprio dovere di contrasto all’illegalità.
Secondo gli investigatori, almeno due furono le persone che spararono, ma fino ad ora solo una sarebbe stata individuata e rinviata a giudizio dal Giudice per le indagini preliminari di Marsala, Sara Quintino: si tratta del 46enne bracciante agricolo e vivaista marsalese Nicolò Girgenti, arrestato ventidue giorni dopo il delitto. L’accusa è di omicidio nei confronti del maresciallo Mirarchi e di tentato omicidio nei confronti dell’appuntato Cammarata. Il processo inizierà presso la Corte d’assise di Trapani il 14 luglio.
Angelo Conti
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