“Fuori la mafia dalla Sicilia” è il tema dell’Assemblea organizzata da Siciliani giovani e Arci, che si svolgerà a Catania martedì 30 aprile alle 18 presso il Giardinò di Scidà (Via Randazzo 27). Un atto di accusa nei confronti della politica su cui la Società civile è chiamata ad interrogarsi dopo i recenti provvedimenti giudiziari della magistratura in diversi comuni della Sicilia. Questo il comunicato degli organizzatori dell’evento:
“L’operazione antimafia Pandora dei carabinieri di Catania ha portato all’arresto del Sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando e all’interdizione del vicepresidente della Regione Sicilia Luca Sammartino. È solo l’ennesima gravissima dimostrazione dell’enorme “questione mafiosa” che attraversa la politica, le istituzioni, l’imprenditoria siciliana”.
“Il confine tra i gruppi criminali e le istituzioni è diventato talmente sottile da essere ormai impossibile comprendere se siano i clan mafiosi a volersi infiltrare nella politica e nella pubblica amministrazione o se sono i rappresentanti istituzionali a cercare il supporto e la protezione dei clan”.
“Mafia e politica vanno a braccetto da Randazzo a Paternò, da Palagonia a Partinico, da Catania a Palermo. Ma anche da Milano ad Aosta, da Duisburg a Dubai. Scioglimenti dei consigli comunali, arresti di Sindaci, inchieste su parlamentari, rappresentanti istituzionali sotto processo sono all’ordine del giorno. Affari sporchi, corruzione, abbandono delle periferie, speculazione edilizia, favori ai soliti noti, repressione per chi si oppone, dispersione scolastica, disoccupazione, povertà, sono gli effetti del dominio mafioso e della collusione istituzionale”.
“Noi non possiamo più tollerare che si considerino ‘piccoli incidenti di percorso’ i rapporti con la criminalità organizzata, non possiamo più accettare l’omertà istituzionale di certa politica, non vogliamo abituarci al degrado morale e alla collusione. Non ne possiamo più di una classe politica trasversale corrotta e mafiosa. Vogliamo diritti, dignità, reddito e lavoro onesto. I mafiosi vogliamo combatterli, confiscare i loro beni e utilizzarli per creare lavoro e felicità per tutte e tutti”.
“Convochiamo per martedì 30 aprile, anniversario dell’omicidio di Pio La Torre, alle ore 18,00 un’assemblea aperta al Giardino di Scidà, bene confiscato alla mafia in via Randazzo 27 a Catania”.
Nella foto: l’ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti con l’ex sindaco di Palermo e parlamentare europeo Salvo Lima
Redazione
Se dovesse accadere di far uscire la mafia dalla Sicilia, l’isola si spopolerebbe in quanto buona parte dei siciliani sono mafiosi secondo i caratteri identificativi delle inchieste di mafia.
Ai professionisti dell’antimafia chiedo come mai non si occupano delle donne mafiose ma scrivono solo delle donne vittime della mafia come se le donne non fossero altrettanto responsabili da mogli, figli, amanti, famigliari e parenti, di uomini mafiosi ? Prrché non mettere alla berlina e descrivere la ferocia, l’efferatezza delle donne che sostengono gli uomini di mafia come per esempio quelle che hanno permesso a Messina Matteo Denaro di condurre una vita normale pur sapendo che frequentavano uomini ricercati dalla legge ed in tanti casi condannati definitivamente all’ergastolo ? E’ più facile scrivere della mamma di Impastato che della moglie e della figlia di Riina perché si ha paura di essere uccisi?