Divampa la polemica a Belpasso (Catania) sulle interrogazioni presentate dall’opposizione, alle quali il sindaco Carlo Caputo non intende rispondere per iscritto perché “oberato dall’intenso lavoro amministrativo”. “Posso rispondere senz’altro”, dice Caputo, “ma solo oralmente durante le dirette Streaming, che costituiscono un documento a tutti gli effetti”.
Contro il “metodo Caputo” interviene oggi il Movimento 5 Stelle, attaccando il sindaco “per il modo imbarazzante con cui balbetta giustificazioni giuridiche per evitare di rispondere alle interrogazioni consiliari”.
La miccia che ha fatto scoppiare il caso? Il randagismo, problema che a Belpasso si trascina da anni, su cui mesi orsono il consigliere Stefano Toscano (Prima l’Italia) ha presentato un’interrogazione (scritta) alla quale il sindaco, nell’ultima seduta del civico consesso, non ha ritenuto di rispondere per iscritto (in verità, neanche oralmente).
“Fino a due anni fa – scrive il coordinatore del M5S di Belpasso, Danilo Rossetti – il sindaco Motta (che con Caputo costituisce una sorta di continuità amministrativa, dato che entrambi fanno parte dello stesso partito, ndr.) mostrò incapacità di gestire il grave fenomeno; allora presentammo in Consiglio Comunale una interpellanza e una interrogazione che non ebbero mai risposta”.
“Il consigliere Toscano fa bene a sollevare il problema”, seguita il movimento di Conte. Il quale, nello stesso comunicato, lancia una stoccata velenosa al primo cittadino: “Sarebbe utile chiedere come gli oltre 200 mila Euro che il Sindaco aveva dichiarato essere spesi per il problema, non siano stati sufficienti a risolverlo”.
“Vogliamo avanzare un’ipotesi?”, domanda nella nota il movimento pentastellato. “Nello stile meloniano di governo – questa la risposta dei 5S –, la propaganda consiste nell’annunciare grossi investimenti per la risoluzione di ogni problema”.
Poi un’altra stoccata: “Quello che non si capisce mai chiaramente è la concreta destinazione di questo fiume di denaro per fornire concretamente servizi percepiti dai cittadini”.
Infine una proposta: “Invitiamo il Sindaco Caputo a mettere in atto quanto ha accennato sulla indizione di un Consiglio Comunale ad hoc: si renda ‘aperto’ sul tema randagismo. Porteremo anche in quella sede le stesse domande che ponemmo allora e che sono ancora attuali e descrivono lo stesso disagio di allora”.
L’impressione è che la querelle sia solo all’inizio. Nei giorni scorsi Caputo, nel suo profilo Facebook, ha scritto che “il Sindaco non ha nessun obbligo di rispondere per iscritto alle interrogazioni. L’interrogato (in questo caso il Sindaco) ha facoltà di dare risposta scritta o orale”. “Ha facoltà”, puntualizza Caputo. Che aggiunge: “Così dice lo Statuto, così dice il Regolamento”.
“Chi, nei decenni, ha scritto e rivisitato lo Statuto – scrive il capo dell’Amministrazione – avrà immaginato di dare al Sindaco il compito di amministrare, più che impegnare il suo tempo a rispondere per iscritto ai consiglieri d’opposizione. Oggi più di ieri – considerata l’esistenza dello streaming – chiunque può ascoltare e vedere i consigli comunali”.
L’intervento del primo cittadino ha scatenato un botta e risposta sui Social (sempre nel profilo del sindaco) con lo stesso consigliere di Prima l’Italia e con altri esponenti politici.
Stefano Toscano ribatte: “Sindaco, è evidente che lei sia talmente oberato di lavoro da non riuscire purtroppo a trovare il tempo per rispondere per iscritto alle interrogazioni. Però, quando si tratta di questioni che le interessano o le fanno comodo, il tempo lo trova, sia su facebook che su tiktok”.
“Ha addirittura trovato il tempo – dice Toscano – , nella sua lunga ed impegnativa giornata, per pubblicizzare una nostra ‘vulcanica’ concittadina che ha partecipato ad uno show televisivo”.
“Le suggerisco – seguita il consigliere del partito di Salvini – di rileggere più attentamente il regolamento, poiché, nel leggerlo frettolosamente, ha volutamente saltato l’articolo 28, che così recita: ‘Il consigliere, nel presentare un’interrogazione, può chiedere che venga data risposta scritta, ed in tal caso il sindaco è tenuto a rispondere entro i 30 giorni successivi alla presentazione”.
E ancora: “Sindaco, lei è TENUTO a rispondere! Piuttosto che avventurarsi in improbabili congetture giuridico-regolamentari assai fallaci nel tentativo goffo di smentire il consigliere interrogante, dato che cita solo gli articoli che le fanno comodo, risponda all’interrogazione che giace da 80 giorni senza risposta alcuna”.
“Spieghi agli interessati – prosegue Toscano – del suo post che la risposta DEVE essere scritta, non solo perché l’art. 28 lo prescrive, ma perché ho richiesto tutta una serie di documenti, in allegato, che non potrebbe mai presentare oralmente”.
Risposta del sindaco: “Lo Statuto è fonte superiore al regolamento. Il regolamento non è stato adeguato allo Statuto che è FONTE SUPERIORE rispetto al regolamento. È il concetto della ‘gerarchia delle fonti ‘. Ti suggerirei di approfondire con un avvocato, basta anche uno studente della facoltà di giurisprudenza che abbia dato il diritto pubblico. Ciò detto, come stamattina dichiarato in consiglio risponderò (come è giusto che sia) a tutte le interrogazioni presentate ma non perderò tempo a scrivere, considerato lo streaming. Se non sei soddisfatto puoi sempre rivolgerti agli organi superiori (dipartimento Autonomie Locali, ministero, tribunale, ecc.) fortunatamente in uno Stato democratico hai tante possibilità per valere le tue presunte ragioni”.
Andrea Paparo, consigliere di Forza Italia: “Carlo Caputo mi permetta di evidenziare che il suo diniego a rispondere in forma scritta presume la sua presenza costante ai consigli comunali perché delle due o l’una o l’altra possibilità, altrimenti come ci dovremmo rivolgere alla sua persona e in che forma?”.
Di nuovo Stefano Toscano: “Egregio Sindaco Carlo Caputo, a proposito di gerarchia delle fonti, vorrei chiarire alcuni punti fondamentali alla luce del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali (TUEL) e delle disposizioni del regolamento comunale”.
E giù una serie di articoli contenuti nel Tuel, a partire dall’interpretazione della “Gerarchia delle Fonti”. dell’”Obbligo di Risposta”, della “Documentazione Richiesta” e del “Rispetto delle Regole Istituzionali”:
In conclusione del suo intervento nel profilo Social del sindaco, Stefano Toscano ribadisce la richiesta “di una risposta scritta, corredata dei documenti richiesti, senza indugiare oltre. In caso contrario, valuterò se rivolgermi agli organi competenti per tutelare i miei diritti e quelli dei cittadini che rappresento”.
Luciano Mirone
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