Sette clip per sette giorni. Prosegue l’impegno dell’Assemblea legislativa del’Emilia Romagna in occasione del 44esimo anniversario della Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 per raccontare le storie di chi ha perso un familiare, o è rimasto ferito, oppure ha prestato i soccorsi alla strage alla stazione di Bologna del 1980.

Si tratta di testimonianze video di tre minuti che vengono proiettate in piazza Maggiore a Bologna ogni sera fino al 30 luglio, e poi il 3 e 4 agosto, per una iniziativa promossa  dall’Associazione tra i familiari delle vittime, dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Cineteca di Bologna e la Fondazione Bottega Finzioni. Le musiche originali sono state donate da Paolo Fresu.

La prima clip è stata proiettata in piazza Maggiore la sera di venerdì 26 luglio, prima della rassegna cinematografica ‘Sotto le stelle del cinema’, organizzata dalla Cineteca. Ad inaugurare la rassegna delle sette clip è stata, raccogliendo l’applauso del pubblico presente in piazza, la storia di Paolo Lambertini, vicepresidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, che nella strage, a soli 14 anni, perse la madre Mirella Fornasari, di 36 anni, dipende Cigar, che aveva gli uffici proprio sopra la sala d’aspetto della stazione centrale.

Sabato 27 luglio, prima de “L’ultimo imperatore”, ci sarà Eliseo Pucher: aveva 30 anni e stava tornando al lavoro a Salsomaggiore dopo qualche giorno a casa, in Friuli. Il suo treno era in ritardo, per questo aveva pensato a un caffè fuori dalla stazione. Ma cambiò idea, si diresse verso la sala d’aspetto. E la sua vita cambiò per sempre.

Il 28 luglio, prima di “The Fabelmans” sarà la volta della clip dedicata ad Agide Melloni, allora poco più che trentenne e autista del bus di linea 37. Era nell’intervallo del turno, vicino alla stazione centrale, quando sentì un boato. Decise di fare qualcosa per aiutare in quella tragica situazione: trasformò, così, il suo autobus in carro funebre per dare dignità ai corpi delle vittime.

Tra i soccorritori c’era un giovane medico, Stefano Badiali. La sua storia sarà proiettata il 29 luglio, prima di “C’era una volta a… Hollywood”. Fu compito suo assistere, all’ospedale Maggiore, i parenti che arrivavano a cercare i familiari feriti o purtroppo deceduti, tra i quali i nonni della vittima più giovane della strage: Angela Fresu, di soli 3 anni, morta insieme alla mamma Maria.

Il 30 luglio, prima de “Lo squalo”, sarà proiettata la storia di Sonia Zanotti, che il 2 agosto 1980 aveva appena 11 anni: quel giorno, per soli 30 secondi, perse il treno e decise di attendere in sala d’aspetto il treno successivo. Alle 10.25, era a pochi passi dall’ordigno che provocò 85 morti e 216 feriti.

Ruggero Sarcina sarà proiettato il 3 agosto, prima di “8 e mezzo”. Sarcina si era fermato vicino alla sala d’aspetto per aiutare una ragazza francese che aveva bisogno di utilizzare la cabina telefonica per un’interurbana. All’improvviso l’esplosione, il cielo nero e la ragazza francese sparita nel nulla.

L’ultima clip sarà il 4 agosto, prima di “Peccato che sia una canaglia”. La protagonista è Patrizia Poli, all’epoca 23enne. Stava aspettando il treno insieme al marito per andare a Roma e da lì partire per le vacanze in Sardegna. La partenza era prevista alle 10.25, lo stesso orario in cui scoppiò la bomba.

Tulle le clip sono brevi estratti di interviste, realizzate dalla Fondazione Bottega Finzioni nel dicembre 2023, per “L’Archivio della Memoria”: un progetto dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 per la realizzazione di un archivio audiovisivo con le voci dei tanti testimoni della strage: superstiti, soccorritori, volontari, semplici cittadini…

L’Archivio della Memoria – che sarà alimentato ogni anno da nuova documentazione audiovisiva – viene realizzato in collaborazione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna.

Nella foto: uno scorcio della strage di Bologna del 2 agosto 1980

Redazione