Si è conclusa a Piano Bottara sull’Etna la cerimonia di consegna delle quattro sculture in pietra lavica prodotte da artisti di fama internazionale, invitati a partecipare al IX Simposio Internazionale di Scultura su Pietra Lavica – Oro Nero dell’Etna, organizzato dal Comune di Belpasso col supporto dell’Accademia delle Belle Arti di Catania.

Le quattro opere verranno presto collocate sul territorio della cittadina etnea, seguendo il progetto “Belpasso – Scacchiera dell’Etna – Città delle 100 Sculture” che vuole la creazione di un museo a cielo aperto, visitabile liberamente, in un percorso artistico e turistico, legato all’Etna.

La scultura dell’italiano Francesco Mazzotta. Sopra: l’opera del francese Alex Labejof 

 “Il nostro progetto – dice il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo – è ambizioso ma anche unico. Vogliamo creare un percorso scultoreo che sia un museo a cielo aperto, diffuso, libero e fruibile per tutti. Un modo di intendere l’arte liberamente che può attrarre il turismo associato all’Etna, dando alla nostra città la visibilità che merita. Un modello unico nel panorama dei paesi etnei ma anche per quello  siciliano. L’obiettivo è poter caratterizzare Belpasso come città della pietra lavica e creare, così, una rete turistico-culturale con il vulcano protagonista. Il Simposio di Scultura vuole testimoniare il nostro attaccamento a questo territorio, ma è anche un’occasione per aprirsi al mondo”.

Un modo nuovo e diverso di celebrare l’Etna e la Sicilia tutta, “perché quando dal resto del mondo  – seguita Caputo – pensano alla nostra isola, la associano indissolubilmente al vulcano spettacolare che è l’Etna, patrimonio dell’Umanità”.

Uno spettacolo che quest’anno è stato particolarmente suggestivo perché da Piano Bottara, dove si è svolto il Simposio, è possibile ammirare non solo il lavoro degli artisti, ma anche l’Etna e poi anche il mare”.

I ringraziamenti del primo cittadino vanno agli artisti Renate Verbrugge (Belgio), Hiroyuki Asano (Giappone), Alex Labejof (Francia) e Francesco Mazzotta (Italia), “i quali sono riusciti, in sole due settimane, a plasmare la nostra pietra dura”.

La scultura dell’artista belga Renate Verbrugge

Ma qual è il messaggio che questi artisti vogliono esprimere con le loro opere? A spiegarlo, Ornella Fazzina, curatrice del Simposio. Il tempo (Hiroyuki Asano), la creazione e la fertilità (Francesco Mazzotta), l’equilibrio fragile del pianeta (Renate Verbrugge), il rapporto tra natura e uomo (Alex Labejof).

“Ringrazio coloro che hanno supportato tecnicamente il Simposio e gli artisti – afferma il sindaco -, ma soprattutto l’Accademia delle Belle Arti di Catania, la presidente Lina Scalisi, il direttore Gianni Latino, la curatrice del Simposio, Ornella Fazzina, il direttore artistico Pierluigi Portale, per il contributo offerto al fine di creare un evento che negli anni è cresciuto moltissimo e che ha un respiro assolutamente internazionale, come dimostra la partecipazione di famosi scultori provenienti da tutto il mondo, in questi anni Stiamo già pensando a una bellissima X edizione, la quale sarà ancor più spettacolare”.

Redazione