“L’inceneritore che, secondo il governatore della Sicilia Renato Schifani (Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti), dovrà essere realizzato a Bellolampo, alle porte di Palermo, potrà essere avviato facendo bruciare anche i rifiuti indifferenziati, senza alcun pretrattamento, calpestando la normativa vigente dell’Europa”. Questo vuol dire che i rifiuti organici saranno arsi assieme a quelli che emetteranno diossina e che – stando a questo comunicato – subiranno il processo di combustione a una distanza inferiore a tre chilometri dal centro abitato?
Nella denuncia del deputato all’Assemblea regionale siciliana del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica (“scelta scellerata e presa con superficialità”, scrive nel titolo), questo non è specificato in modo diretto, ma intanto il parlamentare siciliano, nella sua nota inviata alla stampa, scrive di avere appreso questa notizia attraverso lo studio degli atti, nel caso specifico, quelli sottoscritti dal dirigente dell’Ufficio del Commissario, Ing. Cocina.
In attesa di saperne di più (sarebbe utile che il Commissario per l’Emergenza rifiuti chiarisse quanto denunciato dai 5S), è interessante scorrere il comunicato del deputato pentastellato.
Dalla documentazione acquisita da Varrica emerge come “la decisione del Governo Schifani di costruire un inceneritore a Bellolampo, sia stata presa durante una breve riunione in piena estate, senza il vaglio di alcun documento. Una Proposta contra legem – secondo il deputato – quella di bruciare i rifiuti senza alcun pretrattamento”.
Quindi il parlamentare all’Ars spiega come è venuto in possesso di queste notizie. “Lo scorso 16 luglio – dice – si è tenuta a Palazzo D’Orleans una conferenza di servizi per individuare in modo definitivo l’area dell’inceneritore della Sicilia Occidente”.
“Un atto – puntualizza – che non ha alcun senso, dato che manca il presupposto formale del piano regionale di gestione rifiuti. Leggendo il verbale ci si rende conto della superficialità con la quale si sta gestendo una decisione così delicata per la vita e la salute di centinaia di migliaia di cittadini palermitani, in particolare quelli di Borgo Nuovo e del CEP (quartieri di Palermo a ridosso di Bellolampo, ndr.)”.
Durante la conferenza dei servizi, dice Varrica, “si scopre che la RAP (Raccolta ambiente Palermo) si è fatta promotrice della proposta di un inceneritore a Bellolampo, dando la disponibilità per delle aree che, però, sono di proprietà di soggetti privati”.
“Emerge – aggiunge l’esponente 5S – che il delicato tema della distanza minima di 3 chilometri dal centro abitato, sollevato da ARPA (Agenzia regionale per l’ambiente), è stato rapidamente liquidato come non applicabile e non si comprende bene su quale presupposto”.
Morale. “L’Autorità Sanitaria (l’ASP) ha espresso parere favorevole al posizionamento dell’inceneritore a Bellolampo senza mettere a verbale neanche un’osservazione, neanche un riferimento alle criticità per la salute dei cittadini”.
“Avvierò un approfondito accertamento ispettivo – sottolinea ancora Varrica – nelle mie funzioni di parlamentare per comprendere come gli enti preposti si siano espressi su un tema così delicato ad una riunione in remoto di neanche due ore in piena estate, senza alcuna conoscenza della tecnologia che verrà utilizzata, senza alcuna relazione preliminare e senza alcuna valutazione di pro e contro e delle alternative possibili”.
“Una palese approssimazione del Governo Schifani”, conclude Varrica, specie se si pensa che si sta “calpestando la normativa vigente dall’Europa. Il Movimento 5 stelle non sarà complice di questa decisione scellerata presa con faciloneria e compirà ogni atto possibile di contrasto a livello istituzionale”.
Nella foto: la discarica di Bellolampo, vicino Palermo, dove il Commissario per l’Emergenza rifiuti Renato Schifani, governatore della Sicilia, ha individuato il sito di uno dei due inceneritori di spazzatura dell’isola: l’altro dovrebbe sorgere nella Zona industriale di Catania
Redazione
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