Il presidente del Consiglio chiude il portone di Palazzo Alessi e lascia tutti in piazza. A denunciare quello che è successo stasera è il Pd di Paternò (Catania) a proposito del Consiglio comunale consiglio comunale “aperto” che, secondo il Circolo locale del Partito democratico, “sarebbe potuto essere un momento di confronto tra le istituzioni e la città”.
“Uno spazio di libertà, trasparenza e democrazia”. E invece che succede? “Succede – seguita la nota del Pd – che il sindaco ed il presidente del Consiglio comunale annullino, con un gesto prepotente, la seduta”.
“Una città totalmente allo sbando – scrive il coordinatore del Circolo Pd Salvatore Leonardi, su cui pende il rischio di scioglimento per mafia della sua amministrazione, viene presa a calci in faccia da continui e ripetuti abusi di potere. Il rischio che stiamo correndo è altissimo e per questo, nelle prossime settimane, chiederemo a tutte le donne e gli uomini di buona volontà di scendere in piazza. Ciò che è avvenuto è un fatto gravissimo. Per questa ragione chiediamo, ancora una volta, l’intervento del Prefetto”.
“Signor Sindaco e diretti interessati – afferma il comunicato – nessuno di noi vuole fare sciacallaggio su questa triste vicenda ed anzi ci auguriamo e vi auguriamo con tutto il cuore che possiate dimostrare la vostra completa estraneità perché ciò rappresenterebbe, oltre che una riabilitazione di immagine personale, anche e soprattutto la cancellazione di un’onta per l’intera città”.
“Nessuno accusa nessuno – spiega il Pd di Paternò -, sono bensì i magistrati che dicono determinate cose, che emettono provvedimenti e la città è completamente paralizzata e stordita. Questo è l’aspetto che ci interessa e non quello personale, è il blocco totale di ogni attività con questa cappa ingombrante che opprime Paternò tutta il dato politico rilevante”.
“A nulla – scrive il coordinatore dei Dem paternesi – valgono le esternazioni al grido ‘la mafia fa schifo’, a nulla vale nominare un assessore alla Legalità, a nulla vale il walzer di assessori che continua come se nulla fosse successo, a nulla vale il passaggio di casacca di consiglieri comunali che si accasano altrove alla ricerca di verginità, a nulla vale gridare in Consiglio e poi approvare senza colpo ferire il bilancio, a nulla vale strombazzare la voglia di una mozione di sfiducia se poi si tentenna e si fanno calcoli con il bilancino”.
“Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali – conclude la nota -, abbiate uno scatto di orgoglio personale e pubblico , liberate Paternò, fate in modo di ridare la parola alle urne affinché siano i cittadini a giudicare e non gli intrecci di Palazzo. Questa è la vera tutela e salvaguardia della città. Tutto il resto sono parole e sterile gioco di pseudo politica che nessuno capisce e che fa sprofondare nel baratro la nostra città”.
Nella foto: Paternò (Catania) vista dall’alto
Redazione
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