“Siamo delusi dalla decisione di non intitolare la stazione della metropolitana di Piano Tavola a nostro padre, l’Avvocato Serafino Famà, ucciso dalla mafia il 9 novembre 1995”. 

E’ amareggiata Flavia Famà, figlia del noto penalista, dopo la risposta negativa di Salvatore Fiore, direttore generale di Fce (la Ferrovia circumetnea che sta eseguendo i lavori della tratta Catania-Adrano, dove ricade la stazione di Piano Tavola, frazione di Belpasso, provincia di Catania), il “ni” del ministero delle Infrastrutture e il silenzio del sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, cui lei e il fratello Fabrizio si erano rivolti, dato che la piazza adiacente prende la denominazione del noto penalista, nato e cresciuto in quella frazione.

Nella richiesta di Flavia e Fabrizio fra l’altro si legge: :  “Noi figli – scrivono – chiediamo che venga mantenuta l’intitolazione della piazza a Serafino Famà e chiediamo inoltre che la fermata della metropolitana porti il suo nome, non soltanto perché nostro padre è stato ucciso per mano mafiosa per aver svolto con onestà e coraggio il suo ruolo di avvocato, ma perché è cresciuto proprio in quei luoghi, tra Piano Tavola e Misterbianco, e con il suo esempio ha dato lustro a quei territori. Riteniamo, quindi, doveroso che l’Amministrazione locale dia continuità alla memoria soprattutto nei luoghi in cui ha vissuto e operato”.

“Non chiediamo favori”, taglia corto Flavia, “semmai desideriamo mantenere viva la memoria”. E attraverso questa intervista a L’Informazione, spiega i motivi che l’hanno portata, assieme al fratello, a fare una richiesta piena di simboli come questa. e la delusione per le risposte ricevute.

Flavia, qualche mese fa, insieme a tuo fratello, hai inoltrato una istanza a diverse istituzioni per chiedere di intitolare la stazione della nuova metropolitana di Piano Tavola – ubicata nella omonima piazza – al vostro genitore Serafino Famà, Avvocato ucciso dalla mafia. Che risposte avete ricevuto?

“Purtroppo poche e deludenti. Le amministrazioni locali e il Sindaco non hanno dato nessun cenno. Il Ministero delle infrastrutture ha risposto dicendo semplicemente che non è di loro competenza. Infine la Ferrovia Circumetnea ha risposto che prendono atto delle onorevoli motivazioni ma che ‘le stazioni della metropolitana non possono che acquisire la denominazione della località  in cui si trovano e nel caso specifico quella di Piano Tavola”.

Vi sareste aspettati altre risposte?

“Fa specie che non sia stato preso in considerazione il fatto che la metropolitana sorgerà in una piazza che già porta il nome di nostro padre. Basterebbe chiamarla Piano Tavola- Piazza Serafino Famà”.

Perché intitolare una stazione metro all’Avvocato Famà?

“La memoria non è soltanto fatta di manifestazioni o di ricordi personali, ma anche di gesti simbolici. Molte personalità sono passate alla storia e consegnate al ricordo della cittadinanza anche grazie al fatto che ci sono vie, piazze e monumenti a loro dedicati”.

Sei d’accordo di istituire all’interno della stazione, come proposto da L’Informazione, un museo dedicato a tuo padre?

“Sarebbe il massimo: darebbe la possibilità di rendere la memoria viva. In realtà basterebbe anche un semplice QR code con il quale si potrebbe leggere la storia e vedere delle immagini che lo riguardano”.

Eri bambina quando Cosa nostra uccise tuo padre. Cosa ricordi di quei momenti?

“Il terrore e la paura di non poterlo più abbracciare, di non poter più sentire la sua voce. Di dover crescere all’improvviso. Serafino Famà era mio padre ma la memoria della sua vita è, e deve essere, responsabilità di tutti”.

Nella foto: l’Avvocato Serafino Famà durante un’udienza

Luciano Mirone