Lo scandalo (o presunto tale, dato che l’interessato contesta le accuse) scoppia in una serata di novembre, mentre va in onda “Piazza pulita”, il programma di Corrado Formigli su la7 e i telespettatori sono ancora concentrati sulle elezioni americane e sull’exploit del duo Trump-Musk, di cui si è parlato prima della pubblicità.
Dopo lo stacco si passa subito alla Sicilia: centinaia di migliaia di Euro transitati dalla Regione alla “casa” (testualmente) di un anonimo deputato all’Assemblea regionale siciliana (3 mila 412 voti alle ultime elezioni), Carlo Auteri, da Sortino, provincia di Siracusa, attraverso una serie di contributi destinati ad una “associazione” di cui risulta presidente la madre dello stesso Auteri. Il quale all’Ars ricopre anche le cariche di vice presidente del gruppo di Fratelli d’Italia e di componente di due commissioni parlamentari (Ambiente, territorio e mobilità, nonché Cultura, formazione e lavoro).
A raccontare tutto a “Piazza pulita” il deputato Ismaele Lavardera, che non solo ha denunciato la storia dei finanziamenti a pioggia per Auteri & family, ma ha fornito le registrazioni delle pesanti minacce da parte dell’esponente di FdI, qualora fossero usciti fuori i retroscena dello scandalo.
Da una ricerca effettuata stamane su internet, non risulta (almeno fino a questo momento) una reazione dei partiti del centrodestra presenti all’Assemblea siciliana, né tanto meno di Fratelli d’Italia, che, essendo il partito della presidente del Consiglio, sull’argomento, quantomeno, qualcosa dovrebbe dirla.
Gli unici a rompere il silenzio ci risulta che siano stati i partiti di opposizione: Pd e Movimento 5 Stelle.
COSA DICE IL PD. “Il metodo-Auteri è la punta di un iceberg”, affermano il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro “dopo le notizie di stampa sui finanziamenti che il deputato e vice capogruppo di Fdi Carlo Auteri avrebbe fatto stanziare a favore di un’associazione con sede nell’abitazione della madre”.
“E’ questo il modo in cui il centrodestra – spiegano i rappresentanti Dem – costruisce consenso in Sicilia, dove ancora una volta emerge il ‘sistema Fratelli d’Italia’: dopo Cannes e SeeSicily con i milioni di euro inghiottiti nei meccanismi dei finanziamenti al turismo, ecco i soldi alle associazioni dei familiari dei deputati meloniani”.
“Il partito di Giorgia Meloni – concludono Barbagallo e Catanzaro – continua a scambiare la politica per un ‘affare di famiglia’. Quello che emerge, anche attraverso i toni minacciosi ed i metodi utilizzati, è preoccupante: ci aspettiamo una presa di posizione dei responsabili di Fdi in merito a questa vicenda. Così come è necessario un controllo, anche da parte dei vertici dell’assessorato regionale, sulle procedure adottate per questo finanziamento”.
COSA DICE IL M5S. “Le minacce del deputato di Fratelli d’Italia Carlo Auteri al collega del gruppo misto Ismaele La Vardera sono inaccettabili, ancora di più se si considera che sarebbero state fatte all’interno del Parlamento regionale siciliano”. Lo dichiarano i deputati del M5S all’Ars in relazione alla puntata di ieri di “Piazza Pulita”.
“Non ci si può voltare dall’altra parte – dicono – il fatto è gravissimo, il deputato di FdI si dimetta e se non è lui a farlo, sia il suo partito a metterlo alla porta. I parlamentari non sono chiamati solo a legiferare, ma anche a controllare, e se trovano qualcosa che non va è giusto che la denuncino, senza che per questo debbano trovarsi in situazioni spiacevoli anche all’interno del Parlamento. E sui contributi regionali e sui criteri di assegnazione va fatta grande chiarezza”.
Nella foto: il deputato all’Assemblea regionale siciliana Carlo Auteri, vice presidente del gruppo di Fratelli d’Italia
Redazione
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