Il consigliere comunale Salvo Rapisarda (capogruppo di Fratelli d’Italia, presente nella maggioranza che sostiene l’Amministrazione guidata da Carlo Caputo) è il presidente della Commissione che tratta le problematiche relative al cimitero di Belpasso (Catania). Come giudica, presidente, le critiche avanzate dai colleghi dell’opposizione nei vostri confronti in merito alle tariffe (secondo loro elevate) che i cittadini devono versare per un servizio cimiteriale?

“L’opposizione fa l’opposizione. Se la maggioranza propone una cifra, è chiaro che la minoranza ne proponga una una inferiore. È il gioco della politica. Sottolineo però che abbiamo approvato il regolamento cimiteriale all’unanimità, però è chiaro che quando si parla di cifre esistano delle discrepanze fra le parti”.

Cioè?

“La struttura è prossima all’ampliamento. Da trent’anni il Comune di Belpasso non poteva dare una tomba, un loculo, insomma una degna sepoltura a un cittadino, quindi era giusto che si lavorasse sul regolamento e sulle tariffe. È stato approntato un bando di gara di 490 mila Euro (aggiudicato dalla ditta Carmelo Valadà di Belpasso): è un importo che bisogna recuperare”.

Può spiegare meglio?

“Ci siamo consultati con il funzionario comunale che sta trattando la pratica ed abbiamo appreso che, oltre all’importo dell’appalto, bisogna aggiungere le spese di esproprio e tanto altro: quindi andiamo oltre i 490 mila Euro”.

Quanto avete calcolato?

“Circa 770 mila Euro”.

Ci arriveremo. Intanto procediamo per gradi. I consiglieri di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia, Salvo Licandri Sindaco e Quadrifoglio) contestano le tariffe che avete applicato sul “monte ore” e sul numero degli operai da impiegare per i singoli servizi. Le une e le altre – secondo loro – sono eccessive e finiranno per ripercuotersi sulle tasche dei cittadini.

“Su questo argomento ho voluto che il presidente dell’azienda speciale Etnambiente (la partecipata che si occupa della gestione dei servizi cimiteriali), Carlo Sinatra, fornisse un quadro chiaro a tutti per spiegare come si sia arrivati agli importi proposti dalla maggioranza”.

Cosa le ha detto?

“Che nel conteggio complessivo è stato tolto l’utile di impresa (che Etnambiente non percepisce: questo è bene che si dica), e quindi su 17 Euro l’ora previste per gli operai, gli stessi ne percepirebbero solo 10, per un totale mensile di 850 Euro ad operaio per 20 ore settimanali”.

I consiglieri di opposizione in pratica contestano che per certi tipi di operazioni avete previsto tre operai, mentre ne occorrerebbero due o addirittura uno. La stessa cosa dicono sulle ore da impiegare: non tre, come sostenete voi, ma meno.

 “Ci siamo posti anche questo problema e ci siamo confrontati anche con il dipendente storico del cimitero per saperne di più”.

E cosa avete appreso?

“Che a volte ci sono delle sepolture per le quali sono necessarie anche 5 o 6 ore, a volte la bara non entra, altre volte la stessa pesa dai 140 ai 180 chili. Qualcuno può spiegare come dovrebbero fare due operai a svolgere questo lavoro in una o due ore? Addirittura abbiamo appreso che spesso 3 operai neanche bastano, perché è necessario anche l’aiuto dei familiari. Tutte queste cose (le cifre dell’appalto, le somme per gestire i servizi e le mansioni degli operai) sono state spiegate, rispettivamente, dal funzionario di settore, dal presidente dell’azienda speciale e dal dipendente comunale che lavora al cimitero da decenni. La politica non può entrare in contraddizione”.

La minoranza contesta anche il fatto che secondo voi sono necessarie addirittura sette ore al giorno per le operazioni di pulizia e di potatura.

“Pensare che 3 ettari di superficie (senza il nuovo ampliamento) non necessitino di 21 ore settimanali di pulizia mi sembra strano. L’estensione del cimitero necessita di questo monte orario settimanale”.

Ci sono dei punti d’incontro, sull’argomento, fra i consiglieri di maggioranza e di opposizione?

“Noi siamo propensi ad abbassare gli importi relativi a quelle voci che non necessitano di una risposta tecnica”.

Ad esempio?

“L’ingresso in una cappella di un defunto estraneo alla stessa. Mi spiego meglio: se il proprietario della cappella vuole seppellire un estraneo nella sua struttura, secondo la recente proposta fatta dal settore dovrebbe versare 950 Euro. Questa cifra vorremmo abbassarla notevolmente. Così come quella relativa alle inumazioni. Se ne fanno dieci, quindici l’anno per quelle persone che non possono permettersi l’acquisto del loculo: in quel caso, chiedendo un aiuto ai servizi sociali, faremo in modo che la tariffa sia solo di 100 Euro, a fronte dei 250 previsti”.

Che è successo in Commissione?

“Anziché portare a votazione il Piano tariffario, che non sarebbe passato all’unanimità, ho deciso di rimandare tutto al Consiglio comunale. Che sarà chiamato a decidere”.

La minoranza contesta anche il prezzo dell’area dove ubicare le tombe di famiglia: 260 Euro al metro quadro contro i 400 proposti da voi, stessa cosa per quanto riguarda il rinnovo della concessione di aree per le tombe di famiglia: 200 contro 320 Euro, e così via. Non si può trovare una via di mezzo fra le due posizioni?

“No. Abbiamo un bando di 490 mila Euro già aggiudicato, che con il ribasso si aggira intorno a 330 mila Euro. L’opposizione parte da quest’ultima cifra. In realtà, certe previsioni non si possono fare (è impossibile anche per il tecnico comunale)”.

È questo uno dei punti di scontro fra maggioranza e opposizione?

“Sì. Se, ad esempio, la ditta che si occupa dell’ampliamento trova della roccia lavica sotto il terreno, la cifra del ribasso, probabilmente, si deve spendere interamente. Il funzionario del Comune ci dice di guardare ai 490 mila Euro della base d’asta, non ai 330 mila del ribasso”.

La minoranza sostiene che “il costo necessario a finanziare l’urbanizzazione della nuova area sarebbe interamente coperta dalla vendita dei lotti di terreno su cui realizzare tombe, loculi e cappelle e le parti per realizzare le inumazioni”. Cosa pensa?

“Bisogna pensare a quanto costerà complessivamente tutto l’ampliamento. Ripeto: noi partiamo da una spesa complessiva di 770 mila Euro, loro da 620 mila Euro”.

Per quale motivo?

“Noi consideriamo, come detto, i 490 mila euro dell’appalto, loro partono dal ribasso di 330 mila e non prevedono eventuali imprevisti”.

L’opposizione giudica “inique” le tariffe stabilite da Etnambiente e confermate dalla maggioranza.

“Dopo trent’anni stiamo dando la possibilità ai cittadini di avere una degna sepoltura: basti pensare che in questo trentennio ci sono stati mariti sepolti nell’ampliamento est e mogli nell’ampliamento ovest. Consegneremo 160 tombe, 25 cappelle e 25 tombe da tre posti”.

Non pensate che su questo argomento i cittadini non vi comprenderanno?

“Quando dietro a una programmazione c’è una spiegazione tecnica e non una volontà politica, la gente capisce, perché aspetta le tombe da 30 anni”.

Qualche anno fa ha fatto discutere molto la proposta dell’ex amministrazione di gestire i servizi cimiteriali privatamente attraverso un “progetto di finanza”. Lei è d’accordo?

“Assolutamente no. Mi sono opposto allora e mi oppongo adesso. In quel caso sì che si specula sulla morte”.

Luciano Mirone