A Randazzo (Catania), comune sciolto per infiltrazioni mafiose, i Carabinieri, assieme al Ministero dell’Istruzione e dell’Università (Miur), fanno lezioni agli studenti per diffondere la cultura della legalità. “In programma – scrivono i militari dell’Arma in una nota – numerosi incontri per questo anno scolastico, sia nelle scuole del territorio etneo che presso la Caserma di Randazzo. L’iniziativa mira a promuovere momenti di confronto e sensibilizzazione, coinvolgendo attivamente studenti e docenti”.

“L’auspicio – si legge nella nota – è che appuntamenti come questi possano diventare un punto di riferimento per le nuove generazioni, spingendole a sviluppare un senso civico più maturo. Attraverso il dialogo e l’informazione si punta a diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole, incentivando i giovani a esercitare con responsabilità i propri diritti e a consolidare la fiducia nelle istituzioni”.

Nei giorni scorsi le porte della caserma di Randazzo sono state aperte a due terze dell’Istituto Comprensivo “Spedalieri-Castiglione” di Bronte, accompagnati dai loro insegnanti, che hanno visitato per la prima volta una caserma dei Carabinieri (in questo caso il locale Comando di Compagnia).

Il Comandante della Compagnia, Capitano Luca D’Ambrosio, insieme ai militari della Stazione, del Nucleo Operativo e del Radiomobile, ha accolto i ragazzi illustrando la struttura e le funzioni dell’Arma, oltre a offrire uno sguardo sulla vita quotidiana all’interno della “casa del Carabiniere”.

“L’occasione – dicono i militari – si è rivelata davvero speciale, in quanto era presente anche la vittima di mafia Eugenio Di Francesco. L’imprenditore originario di Riesi, in provincia di Caltanissetta, ha raccontato la propria incredibile storia di legalità, ricordando agli alunni di avere coraggio e di saper dire no alla mafia, ma ha anche rimarcato l’importanza della denuncia e della collaborazione con le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria”.

I ragazzi sono stati poi accompagnati nei locali della Centrale Operativa, ove sono state mostrate le sofisticate apparecchiature e il funzionamento del numero unico di emergenza “112”.

A seguire, il Comandante del Nucleo Operativo ha offerto loro una dimostrazione di alcune tipiche modalità di acquisizione delle impronte digitali, dando la possibilità agli studenti di simulare un intervento sulla scena del crimine, e di calarsi nei panni di giovani investigatori. Il personale dell’Aliquota Operativa ha anche illustrato come avviene il cd “fotosegnalamento”, come si forma un identikit e come vengono registrate impronte e DNA.

“L’incontro – si legge nel comunicato -, che ha riscosso notevole interesse ed entusiasmo da parte dei ragazzi, è stato reso possibile anche grazie all’attenzione e alla pronta risposta del dirigente scolastico e degli insegnanti nel cogliere questa opportunità”.

Nella foto: l’incontro fra gli studenti e i Carabinieri nella Compagnia di Randazzo (Catania)

Redazione