Ad Acireale (Catania) è festa per il compatrono San Sebastiano. Prima del giro penitenziale dell’antico e prezioso simulacro per le vie della città, si è svolto, nella Basilica acese dedicata al martire, il solenne pontificale presieduto da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. Il quale, durante l’omelia, si sofferma sulla figura di San Sebastiano che ha dimostrato “un coraggio straordinario nell’affrontare l’imperatore e nel rinunciare alle ambizioni mondane per essere testimone di Cristo”.
“Perdere la vita per Gesù, come fece San Sebastiano – dice Raspanti -, è un atto di estrema dedizione e amore verso Dio e il Vangelo. San Sebastiano sacrificò tutto, persino la sua carriera e il suo status, affrontando l’imperatore e rinunciando alle ambizioni terrene per seguire la propria coscienza. La sua testimonianza ci invita a riflettere su ciò che veramente conta”.
“È dovere per ogni uomo impegnarsi – dichiara il vescovo di Acireale – creare un futuro di speranza. La vera costruzione della civiltà umana si fonda sulla giustizia, sul diritto e sull’amore. È nostro dovere impegnarci a creare un futuro di speranza, specialmente per i giovani, dove la voce di Dio risuoni in ogni cuore. L’esistenza dell’uomo non può essere fondata sulla menzogna, sull’inganno e sulla violenza. L’amore non è solo una questione di sentimenti, ma anche di scelte coraggiose e di azioni che rispecchiano la verità e la giustizia”.
“Il martire Sebastiano – conclude il presule – ci invita ad accogliere tutti, senza esclusioni né discriminazioni: ‘Solo attraverso questi valori – si può raggiungere una pace autentica e una fraternità che abbraccia tutti, senza escludere e scartare nessuno. Il martire è lo specchio di Cristo, che infonde fiducia e speranza per il futuro. Il sacrificio di San Sebastiano non è stato vano. Il suo esempio di fedeltà, lealtà e integrità resta un faro per chiunque desideri costruire un mondo migliore, fondato sui valori del Vangelo”.
Redazione
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