Brusca accelerazione sull’area di via Fiume di Belpasso (Catania) che, secondo il Cronoprogramma redatto nel 2013 dal sindaco Carlo Caputo, doveva essere destinata alla realizzazione di un parco pubblico, ma che adesso la maggioranza che lo sostiene sta facendo di tutto per farla diventare un agglomerato di cemento: due piani pieni di negozi e appartamenti, con sicura gioia dei commercianti locali che vedranno decrescere i loro introiti già messi in seria discussione dai tanti centri commerciali realizzati nel territorio, dei giovani che non hanno punti di riferimento e di chi risiede nel centro storico che sta assistendo allo sgretolamento dei loro antichi quartieri. 

Dopo le denunce con le quali L’Informazione nei giorni scorsi ha cercato di tenere al corrente i propri lettori, la procedura per la cementificazione di via Fiume subisce un inaspettato aumento di velocità. Perché?  

Ieri il presidente del Consiglio comunale Andrea Magrì ha convocato per mercoledì 12 febbraio una seduta del civico consesso mettendo come primo punto all’Ordine del giorno (Odg) il seguente argomento: “Riclassificazione urbanistica da viabilità di Prg a zona ‘B2’ di parte del terreno identificato in catasto al foglio 32 porzione della particella 1735″. 

Ora attenzione alla seguente frase contenuta nello stesso Ordine del giorno: “Autorizzazione avvio procedimento tecnico ed amministrativo”.

Al di là dei tecnicismi, quello che emerge da questa convocazione è l’urgenza di agire, cominciando dall’“autorizzazione” che si chiede al Consiglio per questa ennesima colata di cemento. Il tutto, a dispetto di chi, da oltre dieci anni, aspetta il via libera – finora negato – da parte dello stesso Comune per realizzare il villaggio ecologico bio edilizio (nella stessa zona).

E però nel verbale della V Commissione consiliare urbanistica (che lo scorso 17 dicembre ha trattato l’argomento) si legge: i consiglieri, all’unanimità, hanno deciso di “subordinare (occhio a quest’altra parola: “subordinare”, ndr.) la trattazione della proposta all’esito dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste, sede di Catania, in merito al parere sul vincolo esistente”. 

Se le parole hanno un senso, si deduce che bisogna aspettare il parere dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste per iniziare la procedura. In caso contrario, la trattazione del punto – in base a quello che è stato stabilito dalla stessa Commissione – dovrebbe essere rinviata. 

Domanda: il parere dell’Ispettorato delle Foreste è arrivato al Comune? Le fonti comunali divergono e tingono di giallo l’intera vicenda. Se il presidente del Consiglio comunale ha convocato la seduta, dobbiamo dedurre di sì (ma leggendo l’Odg non si evince); se non è arrivato, la contraddizione fra la presidenza del Consiglio comunale e la Commissione urbanistica è palese. 

Ecco perché vorremmo ripetere la domanda posta all’inizio, ma attraverso una canzone di Edoardo Bennato che in questi giorni ci torna spesso alla mente: “Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?… Lui è il gatto ed io la volpe, siamo in società, di noi ti puoi fidar”.   

Luciano Mirone