Quello che si paventava nei giorni scorsi, in merito alla cassa integrazione dei dipendenti della StMicroelectronics, oggi sta trovando conferma all’Assemblea regionale siciliana. Le note del Movimento Cinque Stelle e del Partito democratico non lasciano spazio ad equivoci. Sono precisamente 2 mila 500 le unità che la multinazionale italo-francese produttrice di componenti elettronici ha deciso di mettere in cassa integrazione nel solo sito di Catania.
“La notizia relativa alla richiesta di cassa integrazione per 2500 lavoratori della STMicroelectronics – dichiara la Senatrice del Movimento 5 Stelle, Ketty Damante che, proprio in queste ore, ha depositato una interrogazione urgente al governo nazionale sulla vertenza STM – è l’ennesimo macigno sull’economia siciliana”.
“Nelle scorse settimane – prosegue Damante – vi erano state tutte le avvisaglie che facevano presagire refluenze sul livello occupazionale, ma il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, non ha battuto ciglio. Il Ministro convochi subito un tavolo di crisi per salvaguardare i lavoratori”.
Sul piede di guerra altri due rappresentanti del M5S all’Assemblea regionale siciliana, i deputati Lidia Adorno e Nuccio Di Paola, quest’ultimo coordinatore regionale del movimento. Adorno nelle scorse ore è stata promotrice dell’audizione in Commissione Attività produttive all’ARS “sulla rimodulazione della STMicroelectronics di Catania, in cui però né azienda, né assessore si sono presentati”.
“Abbiamo appena depositato un ordine del giorno – dicono entrambi – che impegna l’assessore regionale alle attività produttive Tamajo a sollecitare con urgenza un tavolo ministeriale che affronti la questione alla presenza del Governo nazionale, della proprietà STM e di tutte le parti sociali coinvolte, che hanno già chiesto di essere parte integrante del confronto”.
“Ancora una volta – aggiungono Adorno e Di Paola – un’azienda che beneficia di un fiume di denaro pubblico affida allo Stato il destino dei suoi lavoratori, incidendo per due volte sulle tasche dei contribuenti e rovinando il futuro di migliaia di famiglie. La richiesta di cassa integrazione per la metà dei 5 mila lavoratori di STMicroelectronics a Catania, conferma purtroppo le nostre preoccupazioni e ribadisce la necessità di un intervento immediato da parte dei governi nazionale e regionale”.
Dura la posizione del segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo: “Torniamo a chiedere con forza che il governo intervenga sul caso ST Microelettronics, ora che, da indiscrezioni di stampa, si fa sempre più concreta la possibilità che la multinazionale avvii la cassa integrazione per 2 settimane, che riguarderà 2 mila 500 dei 4 mila 500 dipendenti, gran parte dei quali impiegati nel sito di Catania”.
“La settimana scorsa ho depositato una interrogazione – aggiunge Barbagallo – per sollecitare l’intervento del governo al fine di tutelare sia il personale in servizio sia la produzione d’eccellenza, scongiurando il ridimensionamento del sito catanese ed ogni eventuale impatto, in negativo, sugli attuali livelli occupazionali. Ma sia Roma, sia il ministro Urso, sia l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo si spendono solo in annunci cui non segue alcun atto concreto”.
Nella foto: lo stabilimento della St Microelectronics di Catania
Redazione
Leave A Comment