“Dopo la discussa procedura di revoca dell’incarico a Franco Fazio come Direttore Generale del Consorzio Autostrade Siciliane, ieri mattina è arrivata la notizia dell’avvio del procedimento di rimozione del sub commissario al risanamento di Messina, avv. Marcello Scurria, da parte del Presidente della Regione Renato Schifani”. E’ il commento di Antonio De Luca, capogruppo all’Assemblea regionale siciliana del MoVimento 5 Stelle.
Va ricordato che Schifani è il commissario governativo per l’emergenza risanamento di Messina, e questa rimozione è scaturita ufficialmente da “specifiche criticità” che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con Scurria.
“Bisogna evidenziare – dice De Luca – che il Governo regionale aveva sempre vantato i risultati ottenuti sul fronte dello sbaraccamento tramite la gestione del sub commissario Scurria e che quanto accaduto evidenzia anche una spaccatura a livello politico che si è venuta a creare fra Schifani e la sottosegretaria Matilde Siracusano, entrambi di Forza Italia”.
“Proprio l’On. Siracusano – aggiunge il capogruppo del M5S – , infatti, è l’artefice della norma che ha creato questa struttura commissariale e posto la guida in capo al Presidente della Regione. Ricordo che in quel periodo l’amministrazione comunale (sindaco Cateno De Luca, ndr.) non nascose il proprio disappunto rivendicando per sé quel ruolo che però fu assegnato al Presidente Schifani che poi delegò l’avv. Scurria”.
“Oggi – seguita De Luca -, forse, in virtù delle recenti intese e del ritrovato amore tra Schifani e il leader di riferimento del Sindaco (lo stesso Cateno De Luca, leader del movimento Sud chiama Nord. ndr.), quella posizione viene rimessa in gioco attraverso il siluramento di Scurria e l’isolamento della sottosegretaria Siracusano che pare essere stata mantenuta all’oscuro della manovra”.
“Delle due l’una – seguita l’espomente pentastellato – : o il sub commissario Scurria non ha raggiunto i risultati elencati durante l’incontro tenutosi in Prefettura il 16 novembre scorso, appena tre mesi fa, e mai sconfessati dai rappresentanti dell’amministrazione comunale e sempre vantati dal governo di centrodestra o c’è qualcosa di veramente opaco nel provvedimento che prelude alla rimozione del delegato del Presidente Schifani”.
“Non vorrei – conclude De Luca – che si stesse giocando l’ennesima sporca partita sulle spalle di Messina e della sua centenaria piaga delle baraccopoli. Ancora una volta Messina paga i giochi di potere dei palazzi palermitani in cui un ruolo sostanziale sembra giocare chi, fino a ieri, si stracciava le vesti per far credere di difendere la città dalla cattiva banda che governa la regione”.
Nella foto: le baracche di Messina
Redazione
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