“Sono stata informata ufficialmente dalla Procura nazionale antimafia diretta dal procuratore Franco Roberti che ieri la stessa Procura ha trasmesso parere favorevole per l’inserimento di Angelo Niceta nel programma di protezione spettante ai testimoni di giustizia”.
Così si esprime oggi l’avvocato Rosalba Vitale, legale di Angelo Niceta. Il testimone, appresa la notizia, dichiara che “lo sciopero della fame – dopo quarantasei giorni, da oggi è interrotto, anche per le difficili condizioni di salute in cui mi trovo”.
Adesso l’ultima decisione per il cambio di status da “collaboratore” a “testimone di giustizia” di Niceta spetta al vice ministro Filippo Bubbico, presidente della Commissione centrale del ministero dell’Interno.
Il Comitato di cittadini che sostiene Angelo in questo lungo periodo di lotta, “esulta per il traguardo raggiunto, e chiede alla stessa Commissione e al suo presidente senatore Bubbico di prendere immediati provvedimenti e di deliberare con la massima urgenza in merito all’inserimento de facto di Angelo Niceta nel sistema di protezione previsto per i testimoni di giustizia”.
“Siamo pienamente soddisfatti dell’operato della magistratura – dice l’avv. Vitale – in particolare della Procura Generale di Palermo, che ha formulato una nuova proposta per l’ammissione alle speciali misure di protezione per il sig. Angelo Niceta in qualità di testimone di giustizia, che ha ricevuto parere favorevole al programma di protezione dei testimoni di giustizia per il mio assistito dalla Procura Nazionale Antimafia”.
“A questo punto – prosegue Vitale – attendiamo la presa d’atto della Commissione centrale e l’esecuzione del programma per Angelo Niceta ed i suoi congiunti, che auspichiamo avvenga in seduta straordinaria nelle prossime giornate”.
“Colgo l’occasione – conclude il legale di Niceta – per ringraziare il Comitato dei cittadini ed in particolare, la Dott.ssa Alfia Milazzo e il Dott. Manfredo Gennaro, e tutti coloro che ne hanno fatto parte, che con il loro forte senso di solidarietà ci hanno aiutati a far emergere la verità affinché giustizia venga fatta”.
Luciano Mirone
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