“Catania deve tornare a crescere e a progredire con scelte chiare e coraggiose grazie al Piano regolatore del porto. Vogliamo meno burocrazia per consentire lo sviluppo ed uscire dallo status quo”. Il gruppo consiliare di Prima l’Italia-Lega per Salvini Premier prende una posizione sul futuro dell’importante infrastruttura catanese e spiega perché in Consiglio comunale ha votato favorevolmente alla delibera per il Piano regolatore portuale: “Vogliamo che Catania – scrive la Lega – torni a crescere e a progredire con scelte chiare e coraggiose che, nel rispetto delle norme, non creino i soliti lacci e lacciuoli burocratici per conservare un pericoloso quanto non più tollerabile status quo”.

Ad affermarlo i consiglieri Maurizio Zarbo, Santo Arena, Andrea Cardello e Valentina Saglimbene: “Un voto, il nostro, rispettoso del mandato elettorale ricevuto. Riteniamo, pertanto, sempre utile e costruttivo il confronto politico fuori e dentro i palazzi delle istituzioni, anche quando aspro e serrato, poiché lo riteniamo importante per aiutare a sviscerare i mille aspetti tecnici, amministrativi e di fondo legati alle scelte che interessano la comunità”.

“Non possiamo accettare – spiegano i consiglieri leghisti – che si agiti lo spettro giudiziario al solo scopo di bloccare le scelte politiche imponendo, ad ogni costo, visioni passate che, facendosi scudo di timori poi sempre rivelatisi inesistenti, intendono mantenere Catania immobile, ripiegata su se stessa, priva di reali regole e, soprattutto, non in grado di dare risposte serie e concrete ai suoi cittadini”.

“Chiariamo che questa nostra posizione vuole essere un atto politico chiaro – precisano i consiglieri Zarbo, Arena, Cardello e Saglimbene – e non vuole rappresentare in alcun modo un attacco a quanti si sono opposti alla delibera o, in Consiglio comunale, hanno deciso di non votarla, poiché hanno legittimamente compiuto proprie valutazioni e scelte, anche quando risultano di difficile comprensione perchè effettuate nell’ambito della stessa maggioranza”.

“In questo senso consapevoli dell’opportunità che l’amministrazione Trantino rappresenta per Catania – sottolineano gli esponenti leghisti – ci aspettiamo oggi una accelerazione su tutti gli aspetti legati al futuro e alla crescita di città e, soprattutto, una maggiore attenzione, puntualità e sostegno all’azione politico amministrativa portata avanti dal sindaco e dalla sua maggioranza da parte delle direzioni del Comune di Catania”.

“Una  puntualità e sostegno certamente dimostrata dall’Autorità portuale e dal suo presidente Di Sarcina tanto nell’elaborazione del piano quanto nel fornire al Consiglio comunale supporto. Ed invero, il dibattito sulla perentorietà o meno di un termine – dicono ancora i consiglieri del partito di Salvini – poco ci appassiona mentre ci interessa e pretendiamo che programmazione, condivisione e concertazione con le forze politiche (di maggioranza e opposizione) e sociali rappresentino sempre per ogni Direzione dell’Ente una costante, al fine di garantire trasparenza ed eliminare anche solo potenziali ombre e sospetti sulle decisioni finali”.

“Il centro-destra, infatti, con il sindaco Trantino – evidenziano i quattro consiglieri comunali – può scrivere una pagina importante per ipotecare un futuro di crescita e di sviluppo per la città, fatto finalmente di regole condivise e di atti e scelte che incidano realmente in positivo per le future generazioni. Lo diciamo poiché com’è noto – aggiungono – sono molte le sfide che ci attendono, da un adeguato piano generale del territorio, ad un significativo piano parcheggi a sostegno dello sviluppo del commercio in città, all’avvio di attività culturali, sociali e di sviluppo che ricostruiscano l’identità delle nostre periferie determinando l’eliminazione di quella marginalità e di quel disagio che oggi le affliggono e le rendono spesso corpi estranei al tessuto cittadino”.

La Catania che vogliamo – concludono – è una città che sappia coniugare sviluppo e modernità, rispettando identità e tradizioni, con una amministrazione che, nel pieno rispetto di quel principio di sussidiarietà per come già declinato dalla dottrina sociale della chiesa, consenta ai propri concittadini di realizzare in ogni ambito la propria vita umana, professionale e socio economica”.

Nella foto: il porto di Catania

Redazione