Raccontare l’integrazione e il dialogo tra culture diverse, le contaminazioni e la natura migrante della stessa letteratura: è il senso della terza edizione del “Festival delle letterature migranti” che torna a Palermo, dal 4 all’8 ottobre con un fitto programma di iniziative presentato oggi a palazzo delle Aquile dal sindaco, Leoluca Orlando, dall’assessore alla cultura, Andrea Cusumano, e dal direttore artistico della rassegna, il giornalista Davide Camarrone.
Saranno 150 gli ospiti del festival, un centinaio gli incontri, oltre 15 i luoghi interessati e circa 90 i soggetti, pubblici e privati, che hanno patrocinato l’iniziativa, dall’Università di Palermo al Comune, dai teatri Massimo e Biondo, al conservatorio, a Confcommercio, Gesap e Fondazione Sicilia, per citarne solo alcuni. Martedì 3 ottobre, anniversario della strage del naufragio di Lampedusa, l’anteprima del festival alla Cala, con l’inaugurazione del “Lungomare delle migrazioni”, come sarà ribattezzata la strada dell’antico porto dal sindaco Orlando. Alle 20.30, al teatro Massimo, la preview del festival.
Letteratura, musica, arti visive, cinema e scuole, le diverse sezioni in cui si articolerà la rassegna, tra letture, mostre, spettacoli e performance che hanno al centro la “mobilità come diritto e il dialogo tra fedi diverse, perché questo è un festival generalista, chi arriva a Palermo è palermitano”, ha detto il sindaco. “Palermo è una città di intersezione culturale dove la paura non ha cittadinanza” ha aggiunto Davide Camarrone.
Ansa
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