“Giustizia è fatta”. Così il consigliere di Zafferana Etnea Salvo Sapuppo si esprime attraverso un comunicato stampa diffuso nella tarda serata di ieri in merito alla sentenza del Tar di Catania che lo reintegra alla carica di presidente del Consiglio comunale, dopo la sfiducia dello scorso 24 luglio votata da 9 consiglieri su 15, ritenuta “illegittima” dal Tribunale amministrativo regionale.
“Oggi il Tar di Catania – scrive Sapuppo – (ieri per chi scrive, ndr) con l’ordinanza n. 615/2017 ha dato ragione al Sig. Sapuppo, assistito dall’Avvocato Michele Giorgianni, rimettendolo alla carica di Presidente del Consiglio comunale e condannando il Comune di Zafferana al pagamento delle spese legali”.
Dall’informazione di carattere generale, mediante la nota che segue di poche ore quella diffusa dall’Amministrazione comunale e dal sindaco Alfio Russo (non certamente tenera nei confronti del presidente del Civico consesso), Sapuppo passa alle valutazioni di carattere politico.
“Il Tribunale ha confermato l’arroganza dell’Amministrazione che ha trattato le Istituzioni come proprietà personale di una parte politica”. Il Tar – prosegue la nota – ha riconosciuto che la destituzione del Ragioniere Sapuppo era avvenuta illegittimamente per piccoli interessi di bottega, per l’arroganza di alcuni, utilizzando l’ingenuità di chi si è prestato al maldestro piano di sostituire illecitamente il Presidente del Consiglio”.
Non solo: “Arroganza che ha portato di anno in anno a disgregare il ‘meraviglioso’ gruppo di ‘Zafferana in comune’, con azioni totalitarie sulle scelte e sulle decisioni amministrative”.
Poi il comunicato si fa più soft: “Oggi è un nuovo giorno. E’ l’inizio di un nuovo percorso nel segno della legalità e del rispetto delle Istituzioni contro chi pensava di poterle utilizzare a proprio piacimento”. Ma solo per un paio di righe. Poi la polemica prosegue con queste parole; “Le strade, come afferma il Sindaco, si sono separate definitivamente, tant’è che è nato il gruppo di minoranza ‘Zafferana che VogliAmo’ con lo scopo di informare, ascoltare i cittadini, per facilitare il dialogo e la partecipazione alle scelte amministrative”.
La stoccata finale è riservata ancora una volta al primo cittadino: “Il Sindaco, anziché perdere tempo ad inventare calunnie, pensi semplicemente a ridurre lo scollamento fra chi sta ‘in Comune’ e la comunità”.
Con battuta finale: “Concludo tranquillizzando il primo cittadino e gli dico di stare ‘sereno’ poiché il mio ruolo di Presidente del Consiglio Comunale non sarà di ‘ostacolo alla migliore amministrazione’, ma come sempre, super partes, così come mi compete a garanzia della maggioranza e soprattutto dei cittadini”.
Rosalba Mazza
Con quale faccia… è proprio segna dignità Sapuppo…