A Bronte è di nuovo Expo del pistacchio, una sagra unica al mondo grazie al suo prodotto dal sapore e delle qualità che altri non possiedono. Dopo l’apertura avvenuta nello scorso week end, oggi e fino a domenica la cittadina etnea sarà al centro di uno degli eventi più apprezzati della Sicilia.
L’Expo – con gli stand dislocati lungo il corso, che, oltre ad esporre il prezioso frutto, offrirà altri prodotti deliziosi legati a questo territorio come le pere, le pesche e i prodotti dell’artigianato; con gli spettacoli, i convegni e tanto altro – è una manifestazione che coinvolge l’intera città grazie a questo frutto che rappresenta un unicum in tutto il pianeta. È vero, c’è il pistacchio turco o afghano, ma quello di Bronte è speciale per sapore, per consistenza e per la produzione limitata che si ottiene ogni due anni. Quindi, oltre ad essere speciale, è anche raro.
Infatti forse non tutti sanno che – secondo un’antichissima tradizione – l’oro verde va raccolto ad anni dispari. I contadini di Bronte dicono che dopo l’annata di produzione, la pianta ed il terreno “devono” riposarsi, rigenerarsi, per rifiorire alla grande trecentosessantacinque giorni dopo. Visti i risultati, evidentemente è così, ma bisogna considerare due fattori importanti: il microclima e il terreno lavico, dove la pianta attecchisce meglio che in altri luoghi dell’Etna. Uno straordinario miracolo della natura.
Questo giornale – come sempre – dà spazio ai personaggi “minori” legati a queste manifestazioni e al loro territorio che nessuna grande testata si sognerebbe di mettere in evidenza: basta scorrere l’home page e tuffarsi in mondi che credevamo perduti.
Barbara Contrafatto
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