Il Tribunale del Riesame ha accolto le richieste della difesa annullando l’ordine d’arresto per Pietro Capuana. In definitiva il Santone è stato scarcerato e adesso si trova agli arresti domiciliari a Motta Sant’Anastasia (Catania), nello storico residence di via Olimpia dove dimorano anche alcuni apostoli e fidati membri della setta. A quanto pare venerdì sera è stata organizzata una grande festa di bentornato a casa, come se le gravi accuse di molestie sessuali su minori non esistessero. Alla luce della sconvolgente notizia, un primo fatto rilevante è capire come e quando vengono effettuati i controlli su una persona sottoposta ad arresti domiciliari. Perché se è così semplice organizzare una festicciola senza che nessuno intervenga, aspettiamoci che le sedute religiose, i riti e le orazioni riprendano con regolarità, con tanto di fascino da arcangelo martirizzato (conquistato sul campo). Un secondo aspetto è quello relativo a chi organizza e partecipa a una presunta festa “Welcome Home Arcangelo”.
Dopo le terribili accuse e le crude testimonianze, la setta si sarebbe dovuta disgregare, gli adepti sarebbero dovuti rinsavire, rendendosi conto del grande plagio a cui erano sottoposti, e avrebbero dovuto collaborare con la giustizia, denunciando altri abusi (non solo sessuali). Invece no. Loro sono rimasti sempre lì, in quel silenzio omertoso. Hanno aspettato, sofferto, sperato, magari hanno anche pregato; orfani del proprio idolo e, adesso, pervasi da una mistica felicità liberatoria, hanno festeggiato, come se il peggio fosse già alle spalle. Genitori, nonni, zii (come noi, come voi) che credono che tutte le accuse siano un complotto del demonio, una dura prova per la loro fede. Tutto molto surreale. Così come il pensiero che queste persone non solo hanno diritto al voto ma, negli anni, hanno anche avuto la forza di eleggere dei propri rappresentanti nelle istituzioni. Lui, il Santone, sarà anche l’ultimo amico di Gesù ma voi, membri della setta, siete i primi s..i sulla faccia della terra. Perché rappresentate quella parte di mondo che frena e scoraggia chi quel mondo lo vorrebbe cambiare.
Danilo Festa
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