A Bari come a Potenza, dopo la vittoria del Movimento 5 Stelle, nei centri di assistenza fiscale o presso gli sportelli dei sindacati è aumentato il flusso di persone perché in tanti stanno già chiedendo informazioni per poter accedere al Reddito di cittadinanza, la misura di sostegno annunciata in campagna elettorale da Luigi Di Maio. Nel capoluogo pugliese decine di cittadini si sono presentati allo sportello per il lavoro del Comune ”Porta Futuro”. Stessa situazione ai Servizi sociali dei Comuni della Città Metropolitana di Bari. E ciò non avviene solo in Puglia. A Potenza, ad esempio, già venti persone si sono recate allo sportello locale del Csp (Camera sindacale) della Uil.
”Confermo che anche in Basilicata stiamo ricevendo queste richieste presso i nostri uffici – dice all’AdnKronos Antonio Deoregi, della segreteria regionale Uil – da parte di cittadini che chiedono come funziona il reddito di cittadinanza. Capisco la loro aspettativa ma stiamo spiegando che questa misura non è ancora attiva e non sappiamo se si verificherà. Se dovesse avvenire, tanto meglio”.
A Potenza tale aumento di utenza si era già registrato per la verifica dell’Isee ai fini del Reddito di Inclusione del Governo ma in quel caso (inizio dicembre scorso) si trattava di una misura diventata operativa.
”Tra i richiedenti – aggiunge Deoregi – ci sono anche persone che già beneficiano del Reddito di inclusione. Ci sono anche beneficiari del reddito minimo di inserimento regionale che chiedono se è possibile passare al reddito di cittadinanza visto che le somme sono superiori”.
IL CASO GIOVINAZZO – “Vorrei innanzi tutto chiarire che Giovinazzo non è una città di disperati. Non vorrei che passasse questa idea. Sono venute 4 o 5 persone lunedì ai Servizi sociali, non ho idea di quanti possano essere andati al Caf”. Lo dice all’Adnkronos il sindaco di Giovinazzo, in provincia di Bari, Tommaso De Palma, a proposito delle richieste di moduli avanzate al Comune da parte di cittadini che volevano aderire alla misura del Reddito di cittadinanza.
“Io immagino che sia avvenuto – spiega – perché abbiamo sperimentato altre iniziative, sia quelle comunali con i Buoni Lavoro che regionali con il Reddito di dignità ed eventualmente con il Reddito di inclusione (la misura del governo Gentiloni ndr). Avendo avuto un buon riscontro, forse qualcuno ha immaginato che anche questa storia del reddito di cittadinanza fosse, tutto sommato, abbastanza veloce e altrettanto efficace. Rifuggo dall’idea di dire che stavano tutti pronti lì a venire a chiedere il supporto economico. Mi fa piacere – sottolinea De Palma – che già ieri l’onorevole Di Maio ha cominciato a dire che forse questa misura avrà bisogno di anni per essere messa in campo, già mi sembra un altro ragionare. Perché a soffiare sulla disperazione della gente non ci vuole nulla ma dopo il problema è che gli unici pompieri rimangono i sindaci e i Comuni, cioè l’avamposto”.
IL CARTELLO A PALERMO – “In questo Caf non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza”. Il cartello è stato esposto oggi, anche in lingua araba, da patronato Enasc di Palermo, dopo l’ennesima richiesta per il reddito di cittadinanza arrivata dai cittadini. “Ecco cosa siamo costretti a scrivere oggi grazie ai Cinque Stelle”, lamenta Toto Barone, sindacalista di Asia, Alternativa sindacale autonoma.
Adnkronos
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