Quattro agenti sono rimasti lievemente feriti nel corso dei nuovi disordini che si sono verificati la notte scorsa nella zona vicino al cantiere di San Basilio a san Foca di Melendugno, in provincia di Lecce, dove è in corso di costruzione il gasdotto della Trans Adriatic Pipeline (Tap), molto contestato. Lo rende noto la questura di Lecce, riferendo che il lancio “di grosse pietre in cemento” ha colpito e ferito 4 poliziotti del Reparto Mobile di Reggio Calabria. Gli agenti hanno riportando varie lesioni e contusioni, con prognosi di circa 10 giorni. Gli attivisti No Tap hanno invece riferito che alcuni di loro sono stati portati via dalle forze dell’ordine schierate con scudi e manganelli.
A far scattare nuovamente la protesta, riferisce il movimento No Tap, è stata la costruzione di una recinzione per impedire l’accesso all’area dei lavori. E’ lì che alle primissime ore dell’alba, oltre una quarantina di attivisti, hanno interrotto il trasporto dei mezzi di cantiere posizionando all’altezza dell’incrocio grossi pezzi di mattoni cementizi. Il lancio di sassi è avvenuto quando i poliziotti hanno tentato di rimuovere gli ostacoli e – riferisce la Questura – sono dovuti intervenire “con l’utilizzo degli scudi a protezione per il contenimento dei più esagitati al fine di permettere il transito dei veicoli che dovevano raggiungere il cantiere di San Basilio”.
La polizia ha arrestato un 51enne di Andrano, peraltro già noto alle Forze dell’ordine e destinatario di foglio di via obbligatorio per tre anni dal comune di Lecce e dal comune di Melendugno con scadenza al 2021, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale; getto pericoloso di cose; inottemperanza al foglio di via obbligatorio; lesioni aggravate a pubblico ufficiale. L’uomo, al momento della perquisizione – peraltro video ripresa integralmente da personale della polizia scientifica – è stato trovato in possesso di grosse pietre in cemento, nascoste nelle tasche esterne del giubbotto.
Adnkronos
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